È solo da novembre che frequento un corso, sono quindi un'assoluta principiante, però non ho voluto perdere l'occasione di cimentarmi in questa tecnica che da sempre mi affascina e da sempre mi richiama alla mente la Provenza ed il sud della Francia che sono alcuni tra i miei posti del cuore.
E quindi è stato bellissimo.
E non posso non pensare che a Febbraio mai avrei immaginato che tutti ci saremmo trovati in poco tempo a vivere questo incredibile incubo che cambia e stravolge le nostre vite, che ci tiene tutti a casa, e ci fa stare in ansia per i nostri cari, gli amici, il mondo, l'esistenza.
Questo però, vuole essere un post dedicato ad un'arte preziosa ed oramai pochissimo praticata, non un post di tristezza e sconforto...
Hubert Valery ci ha spiegato alcune regole di base e ci ha messe al lavoro, di sicuro i mille segreti che scaturiscono dalla sua trentennale esperienza non ce li ha potuti raccontare, ma tant'è, è bastato per farci innamorare tutte di questa antica tecnica.
Hubert ha modernizzato il Boutis creando meravigliosi e perfetti lavori spesso molto geometrici che rivelano la sua precedente professione di architetto ed anche , secondo me, il fatto di essere un uomo.
A me però piace tanto, tantissimo anche il Boutis tradizionale, pieno di fiori e foglie, farfalle, cicale, colombe e quindi dato che sono una pazza scatenata, terminato il campione che ci ha fatto fare
ho deciso che mi buttavo subito su un bel disegno per un cuscino!
La buona sorte aiuta le audaci non credete?
E quindi ecco che vi mostro qualche attrezzo del mestiere:
( la cosa più assolutamente indispensabile è il tira aghi!)
e poi le fasi che precedono la parte divertente, cioè l'impuntura del motivo centrale che ho deciso di fare colorata e la filza in bianco per il contorno del disegno:
Tanti piccolissimi punti il più possibile uguali, anche per la filza:
Che ci voglia tanta pazienza?!?
Vi terrò informate sui progressi, non vedo l'ora di iniziare a... faire le bourrage!
Chissà se magari il prossimo post non potrà essere scritto in un momento più sereno, un momento cui si potrà scorgere forse la fine di questo tremendo incubo.
Un grande augurio di speranza e salute a tutti, e per carità, state in casa, tutti quelli che possono, proprio tutti.