Un carico di vitamine buonissimo questo estratto, provatelo!
Occorrono:
1 mela Granny Smith
1 costa di sedano
1 bella foglia di cavolo nero
1 limone
1 carota
1cm di zenzero fresco
Si fa tutto a pezzetti e poi si estrae come d'abitudine.
È un mix formidabile ricco di vitamina A e C, sali minerali ed antiossidanti, perfetto per rafforzare le proprie difese immunitarie e contrastare i malanni invernali.
24 novembre 2017
18 novembre 2017
Piccoli cuori
Finalmente scivolati dai ferri questi mille piccoli cuori che formano una stola bella rossa, per riscaldare le sere invernali e per ravvivare il nero di cui troppo sovente mi vesto.
È illuminata da una marea di beads rossi e brillanti, il modello è Teardrop di Kieran Foley e si può fare anche nella versione scialle.
È divertente da sferruzzare, lo schema si memorizza subito, bisogna solo avere un po' di pazienza per infilare le trecentosettantotto perline necessarie...
Siamo qua per questo no? Per esercitare la nostra pazienza!
È illuminata da una marea di beads rossi e brillanti, il modello è Teardrop di Kieran Foley e si può fare anche nella versione scialle.
È divertente da sferruzzare, lo schema si memorizza subito, bisogna solo avere un po' di pazienza per infilare le trecentosettantotto perline necessarie...
Siamo qua per questo no? Per esercitare la nostra pazienza!
Etichette:
beads,
Kieran Foley,
lace,
perline,
sferruzzamenti
11 novembre 2017
Lucarelli - Intrigo italiano
Dopo tanto tempo eccomi a leggere nuovamente un giallo di Carlo Lucarelli, autore che ho amato moltissimo quando non appariva in TV e di lui si potevano pensare solo belle cose.
Ho amato molto la sua scrittura, specialmente in Almost Blue e ne L'isola dell'angelo caduto che sono i primi libri suoi che ho letto.
Apprezzo di lui la capacità di creare le atmosfere, di descrivere i luoghi, anche il suo ritmo non mi dispiace. E mi piace quando parla di Bologna, città bellissima ed affascinante.
Questo suo ultimo, dal punto di vista della trama non è un granché, anzi. Persino fiacco e scontato. C'è una gelida Bologna sotto la neve, tra Natale e Capodanno del 1953 e c'è il ritorno del commissario de Luca, ma questo non basta.
Alla fine del libro, però, nei Ringraziamenti che mi ostino sempre a leggere dall'inizio alla fine, l'autore cita il fotografo Walter Breveglieri ed ecco che improvvisamente il gioco è valso la candela! Sono andata a vedermi la sue foto e sono stupende, il ritratto di un mondo già così lontano e scomparso, l'Italia del dopoguerra, l'ottimismo un po' naïf che traspare dai sorrisi, dai volti, dalle immagini di una Bologna in bianco e nero, entusiasta di assaporare la modernità.
Ho amato molto la sua scrittura, specialmente in Almost Blue e ne L'isola dell'angelo caduto che sono i primi libri suoi che ho letto.
Apprezzo di lui la capacità di creare le atmosfere, di descrivere i luoghi, anche il suo ritmo non mi dispiace. E mi piace quando parla di Bologna, città bellissima ed affascinante.
Questo suo ultimo, dal punto di vista della trama non è un granché, anzi. Persino fiacco e scontato. C'è una gelida Bologna sotto la neve, tra Natale e Capodanno del 1953 e c'è il ritorno del commissario de Luca, ma questo non basta.
Alla fine del libro, però, nei Ringraziamenti che mi ostino sempre a leggere dall'inizio alla fine, l'autore cita il fotografo Walter Breveglieri ed ecco che improvvisamente il gioco è valso la candela! Sono andata a vedermi la sue foto e sono stupende, il ritratto di un mondo già così lontano e scomparso, l'Italia del dopoguerra, l'ottimismo un po' naïf che traspare dai sorrisi, dai volti, dalle immagini di una Bologna in bianco e nero, entusiasta di assaporare la modernità.
12 ottobre 2017
Cappellino propiziatorio
Non faccio cappellini perché poi non li uso, mi prudono, mi tengono caldo, mi fanno sembrare più befana del solito, insomma non sono per me.
Questo però mi è proprio piaciuto, mi ha fatto venir voglia di una bella nevicata, di un po' di pioggia magari, a concludere questo tremendo periodo di siccità.
Le misure sono perfette, personalmente ho aumentato i giri del bordo perché mi piaceva farlo un po' più alto e quindi ho alterato un po' il pattern. Per il resto nessun problema, ricordate di intrecciare bene i fili sul rovescio in modo da creare una bella texture compatta, ma senza tirare tropo.
Ci vogliono sei ore per farle, quindi in tre serate davanti alla TV ve la cavate.
Pronte per inondare il mondo con queste pazienti pecorelle sotto una nevicata?
6 ottobre 2017
Stracccetti di Seitan con rucola
Anche a noi povere cuoche vegetariane capita ogni tanto l'insperata fortuna di poter preparare un secondo buon e veloce che risolve una cena.
Complice il Seitan, questa ricettina vi consente di portare in tavola un piatto veramente delizioso e saporito.
Occorrono:
300gr di Seitan alla piastra (personalmente amo quello prodotto da Soialab)
2 porri
200gr di rucola
salsa di soia
aceto balsamico
olio EVO
Come prima cosa pulite i porri, tagliateli a rondelle e fateli stufare velocemente in una padella antiaderente in un pochino d'olio coprendo con un coperchio. Appena sona appassiti aggiungete una spruzzata di salsa di soia, a vostro gusto come quantità. Lasciate cuocere ancora un paio di minuti a fiamma vivace mescolando.
Tagliatee i pezzi di Seitan a fettine sottili 3 o 4 mm ed aggiungerli ai porri. Rimescolate bene, aggiungete la rucola con un pizzico di sale ed una spruzzata di aceto balsamico. Anche questa volta coprite, fate stufare qualche minuto, poi rimescolate il tutto e lasciate riposare coperto a fiamma spenta fino al momento di servire.
Va mangiato caldo.
Veramente delizioso, consiglio delle patate cotte a vapore come accompagnamento.
Buon appetito!
Complice il Seitan, questa ricettina vi consente di portare in tavola un piatto veramente delizioso e saporito.
Occorrono:
300gr di Seitan alla piastra (personalmente amo quello prodotto da Soialab)
2 porri
200gr di rucola
salsa di soia
aceto balsamico
olio EVO
Come prima cosa pulite i porri, tagliateli a rondelle e fateli stufare velocemente in una padella antiaderente in un pochino d'olio coprendo con un coperchio. Appena sona appassiti aggiungete una spruzzata di salsa di soia, a vostro gusto come quantità. Lasciate cuocere ancora un paio di minuti a fiamma vivace mescolando.
Tagliatee i pezzi di Seitan a fettine sottili 3 o 4 mm ed aggiungerli ai porri. Rimescolate bene, aggiungete la rucola con un pizzico di sale ed una spruzzata di aceto balsamico. Anche questa volta coprite, fate stufare qualche minuto, poi rimescolate il tutto e lasciate riposare coperto a fiamma spenta fino al momento di servire.
Va mangiato caldo.
Veramente delizioso, consiglio delle patate cotte a vapore come accompagnamento.
Buon appetito!
21 settembre 2017
Crumble mele e prugne
Ecco, per festeggiare il ritorno dell' Autunno, un crumble che utilizza un frutto di tarda estate ed uno di primo autunno, le ultime prugne rosse e le prime mele.
Occorrono:
4 mele Royal Gala
4 prugne rosse
il succo di un limone piccolo
100gr di farina
70gr di zucchero
50gr di burro a temperatura ambiente e a tocchetti
1 generoso pizzico di sale
30gr di nocciole tritate grossolanamente
due cucchiai di muesli
1 spolverata di miscela delle 5 spezie
Come prima cosa mettere a cuocere in una padella antiaderente le mele, le prugne ed il succo di limone fino a renderle morbide, ma non disfatte.
Trasferire la frutta in un piatto da forno e procedere alla preparazione delle briciole sfregando tutti i rimanenti ingredienti tra i polpastrelli fino ad ottenere un impasto granuloso ed irregolare in cui però abbiate ben incorporato il burro.
Coprire la frutta con le briciole formando una bella copertura uniforme, ma senza schiacciare.
In forno ventilato a 190° per una trentina di minuti, o meglio fino a che il dolce non risulti bello colorito.
Consumare tiepido!
Occorrono:
4 mele Royal Gala
4 prugne rosse
il succo di un limone piccolo
100gr di farina
70gr di zucchero
50gr di burro a temperatura ambiente e a tocchetti
1 generoso pizzico di sale
30gr di nocciole tritate grossolanamente
due cucchiai di muesli
1 spolverata di miscela delle 5 spezie
Come prima cosa mettere a cuocere in una padella antiaderente le mele, le prugne ed il succo di limone fino a renderle morbide, ma non disfatte.
Trasferire la frutta in un piatto da forno e procedere alla preparazione delle briciole sfregando tutti i rimanenti ingredienti tra i polpastrelli fino ad ottenere un impasto granuloso ed irregolare in cui però abbiate ben incorporato il burro.
Coprire la frutta con le briciole formando una bella copertura uniforme, ma senza schiacciare.
In forno ventilato a 190° per una trentina di minuti, o meglio fino a che il dolce non risulti bello colorito.
Consumare tiepido!
7 settembre 2017
Douce Provence
Anche quest'anno è tornato settembre e l'estate si prepara a lasciarmi. E non vedevo l'ora...
Lo sapete che è la mia stagione spreferita, a meno di non trascorrerla magari in Groenlandia o in Alaska, ma ciò non è dato e quindi mi tocca arrabattarmi e sopportare il caldo, gli insetti, le giornate estenuanti, le notti insonni e sudaticce.
Però mi capita di andare in vacanza durante l'estate e questo è molto positivo, specialmente se una parte delle vacanze può svolgersi in Francia, paese amatissimo da me e dal mio caro compagno di vita. Torniamo spesso in posti che già conosciamo e che già ci sono piaciuti, sicuramente per assaporarli meglio, ma forse anche per cercare di appropriarsene un po'. E' bello riconoscere i posti, i caffè, i sentieri, i profumi, ci si sente un po' come tornati a casa.
E quando si tratta della Provenza... ah che meraviglia! Altro che a casa!
La luce, la dolcezza dei colori. I profumi inebrianti, nei tramonti e nei pomeriggi assolati, sui sentieri e sulle tracce di Cesanne e di Van Gogh, di Picasso e di Chagall.
Quest'anno siamo tornati nel Luberon, l'avete visto "Un'ottima annata", il film con Marion Cotillard e Russel Crowe? Ecco, allora avete capito il genere.
28 luglio 2017
La maglia in luglio
La maggior parte della mia attività di knitter compulsiva si svolge da settembre a giugno, nel periodo in cui le temperature sono umane, le ore di luce decenti ed accettabili e soprattutto, posso sferruzzare guardando la tv sotto il mio personalissimo cono di luce della fedele Tolomeo. Una luce ideale, che non disturba la visione dell'amato bene, fanatico della visione perfetta dei film, oscurità totale e sonoro 5 + 1...
Tolomeo svolge bene l suo lavoro, ma ahimè, scalda. E già basta lo schifido caldo estivo a massacrarmi. Ecco, anch'io in estate mi guardo i film come vanno visti.
Però ai primi di luglio ero in Valle d'Aosta e guarda guarda, mi imbatto in alcuni allettanti gomitoli di lana locale:
viene dalla Val Grisanche ed è una lana allevata e lavorata in Valle, totalmente naturale e molto rustica, secca e ruvida, fantastica!
Non ho resistito ed eccomi qua, un po' a rilento, ma operativa, a sferruzzare un bel maglione da uomo. Non di sera, naturalmente, ma nel primo pomeriggio, rifugiata e nascosta al fresco di casa, sul divano, tutte le sei stagioni del Trono di Spade a farmi compagnia.
Tolomeo svolge bene l suo lavoro, ma ahimè, scalda. E già basta lo schifido caldo estivo a massacrarmi. Ecco, anch'io in estate mi guardo i film come vanno visti.
Però ai primi di luglio ero in Valle d'Aosta e guarda guarda, mi imbatto in alcuni allettanti gomitoli di lana locale:
viene dalla Val Grisanche ed è una lana allevata e lavorata in Valle, totalmente naturale e molto rustica, secca e ruvida, fantastica!
Non ho resistito ed eccomi qua, un po' a rilento, ma operativa, a sferruzzare un bel maglione da uomo. Non di sera, naturalmente, ma nel primo pomeriggio, rifugiata e nascosta al fresco di casa, sul divano, tutte le sei stagioni del Trono di Spade a farmi compagnia.
10 luglio 2017
Avremo sempre Parigi
L'ho vista tardi la prima volta, avrò avuto ventidue anni. Mi ha folgorata, come se avessi finalmente trovato la mia città, l'unica città in cui mi piacerebbe vivere. (Sono un tipo campagnolo)
Da allora ci sarò tornata una ventina di volte almeno e sempre scoprendone un pezzetto in più, un nuovo piccolo negozio, un nuovo parco, una nuova piazza. Vogliamo parlare della Place Dauphine? È li che nei miei sogni impossibili vorrei abitare, se potessi mollerei tutto in un attimo e ci andrei. Parigi è vicina, da tutto il mondo la si raggiunge con facilità e di sicuro avrei una bella stanza in più per gli amici!
L'amo in modo incondizionato, con la pioggia, la neve, in autunno, in primavera, sempre. C'è da dire che io sono un po' un caso particolare perché amo anche i parigini, notoriamente piuttosto antipatici, e devo dire che solitamente loro amano me.
C'è un bellissimo blog di un'acquerellista americana che fa dei reportage dalla città quasi quotidianamente, si chiama Carol Gillot, in questo momento è in Bretagna, ma solitamente invece è a Parigi e mi tiene sempre aggiornata! Ha un occhio attento e curioso, è allegra ed entusiasta, un vero piacere seguirla.
Ma tant'è, potrei arrivare a sfinirvi parlando di Parigi ed invece è di un libro piacevolissimo che vorrei parlarvi, l'ultimo della Dandini, si intitola "Avremo sempre Parigi".
Ed è vero, ci sarà sempre, nonostante tutto, e sarà li per tutti quelli che la amano, a farsi amare anche da lontano.
Ne leggo un capitolo ogni mattina, sotto l'acero sorseggio il caffè, spio la canicola infernale che si insinua dovunque e me lo godo proprio, con tutti i suoi aneddoti, le sue curiosità, le sue segnalazioni. Tengo anche una matita in mano e sottolineo ed evidenzio, per il prossimo, chissà quando, futuro viaggio.
Tra l'altro ho scoperto che anche Simone Signoret e Ives Montand abitavano in place Dauphine!
Da allora ci sarò tornata una ventina di volte almeno e sempre scoprendone un pezzetto in più, un nuovo piccolo negozio, un nuovo parco, una nuova piazza. Vogliamo parlare della Place Dauphine? È li che nei miei sogni impossibili vorrei abitare, se potessi mollerei tutto in un attimo e ci andrei. Parigi è vicina, da tutto il mondo la si raggiunge con facilità e di sicuro avrei una bella stanza in più per gli amici!
L'amo in modo incondizionato, con la pioggia, la neve, in autunno, in primavera, sempre. C'è da dire che io sono un po' un caso particolare perché amo anche i parigini, notoriamente piuttosto antipatici, e devo dire che solitamente loro amano me.
C'è un bellissimo blog di un'acquerellista americana che fa dei reportage dalla città quasi quotidianamente, si chiama Carol Gillot, in questo momento è in Bretagna, ma solitamente invece è a Parigi e mi tiene sempre aggiornata! Ha un occhio attento e curioso, è allegra ed entusiasta, un vero piacere seguirla.
Ma tant'è, potrei arrivare a sfinirvi parlando di Parigi ed invece è di un libro piacevolissimo che vorrei parlarvi, l'ultimo della Dandini, si intitola "Avremo sempre Parigi".
Ed è vero, ci sarà sempre, nonostante tutto, e sarà li per tutti quelli che la amano, a farsi amare anche da lontano.
Ne leggo un capitolo ogni mattina, sotto l'acero sorseggio il caffè, spio la canicola infernale che si insinua dovunque e me lo godo proprio, con tutti i suoi aneddoti, le sue curiosità, le sue segnalazioni. Tengo anche una matita in mano e sottolineo ed evidenzio, per il prossimo, chissà quando, futuro viaggio.
Tra l'altro ho scoperto che anche Simone Signoret e Ives Montand abitavano in place Dauphine!
19 giugno 2017
31 maggio 2017
Nel Guscio
Un feto prossimo alla nascita, stretto stretto a testa in giù nel guscio materno, che spia il mondo ed ascolta, impaziente di conoscerlo. Ed ascolta la trama di un complotto ordito ai danni del padre niente di meno che da sua madre e del di lei amante, lo zio gretto ed avido: ecco, credetemi, una trama che non fa per me.
Ed invece, Ian McEwan non si smentisce mai e crea un racconto bellissimo, un divertissement a metà tra la suspence ed il filosofico-politico. Bellissimo e divertente, non riesci a staccartene e l'intelligenza della scrittura va di pari passo con la ricchezza del vocabolario. Un grande scrittore che non perde un colpo, che bello!
Consigliatissimo!
Ed invece, Ian McEwan non si smentisce mai e crea un racconto bellissimo, un divertissement a metà tra la suspence ed il filosofico-politico. Bellissimo e divertente, non riesci a staccartene e l'intelligenza della scrittura va di pari passo con la ricchezza del vocabolario. Un grande scrittore che non perde un colpo, che bello!
Consigliatissimo!
19 maggio 2017
Lavori
Noi compulsive dello sferruzzo siamo instancabili ed inarrestabili, si sa.
Siamo un po' più pigre a fotografare il lavoro terminato a volte. Personalmente, credo di non aver più fotografato da circa un anno e così la mia pagina progetti su Ravelry piange! E dire che di cose ne sono scese dai ferri durante l'inverno, realizzate per me e per le mie amiche, eppure, niente, neanche una fotina decente.
Qualche pomeriggio fa ho vinto la poca voglia e ho fatto qualche scatto, due scialli ed un capo di Brooklyn Tweed che risale a più di un anno fa e che mi piace veramente tanto tanto.
Capella di Isabell Kraemer
Pente di Carol Ferrel
Siamo un po' più pigre a fotografare il lavoro terminato a volte. Personalmente, credo di non aver più fotografato da circa un anno e così la mia pagina progetti su Ravelry piange! E dire che di cose ne sono scese dai ferri durante l'inverno, realizzate per me e per le mie amiche, eppure, niente, neanche una fotina decente.
Qualche pomeriggio fa ho vinto la poca voglia e ho fatto qualche scatto, due scialli ed un capo di Brooklyn Tweed che risale a più di un anno fa e che mi piace veramente tanto tanto.
Capella di Isabell Kraemer
Pente di Carol Ferrel
Caledonia di Kirsten Kapur
Fotograferò gli altri prima o poi...
1 maggio 2017
La Saga dei Cazelet
I Cazalet sono una grande famiglia alto borghese. Tre fratelli, tre mogli, un patriarca, sua moglie, la nonna, due vecchie zie svanite e polverose, tanti bambini, la servitù, la tenuta nel Surrey dove tutti trascorrono le vacanze estive durante l'estate che precede lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
E dove poi rimangono quasi tutti per sfuggire ai bombardamenti su Londra.
E sarà che adoro le saghe famigliari, i racconti delle vite che si dipanano nel tempo, ma questi volumi li ho letti proprio volentieri.
Per ora sono tre, poi saranno quattro perché il 20 di aprile è uscito il quarto e poi per finire cinque, quando Fazi Editore pubblicherà il finale.
Intendiamoci, non sono un capolavoro memorabile, ma sono assolutamente gradevoli ed i personaggi, soprattutto quelli femminili ti entrano nell'anima e non si può fare a meno di sapere come tutti, poi, andranno a finire. Che è poi quello che mi piace della vita, quella reale, vedere come le nostre vite vanno a finire.
Ci penso spesso, anche alla mia, e devo dire che la cosa mi inquieta un po', specialmente quando non sono di buon umore e vedo il mondo ed il destino a tinte fosche. La malinconia è uno stato d'animo che mi corrisponde spesso e volentieri purtroppo...
In ogni caso è una lettura piacevole, a volte un po' lenta, ma mai noiosa, i personaggi, specialmente le ragazze che diventano adulte durante la guerra e si ritrovano a vivere una nuova età in un mondo confuso ed instabile sono ben delineate con i loro timori e le loro ansie per il futuro.
Sono romanzi intelligenti, ironici, rendono bene un momento storico molto particolare in cui si ha la netta sensazione che il mondo sia radicalmente cambiato e che nulla sarà più come prima.
Lettura consigliata quindi, se vi piace il genere!
E dove poi rimangono quasi tutti per sfuggire ai bombardamenti su Londra.
E sarà che adoro le saghe famigliari, i racconti delle vite che si dipanano nel tempo, ma questi volumi li ho letti proprio volentieri.
Per ora sono tre, poi saranno quattro perché il 20 di aprile è uscito il quarto e poi per finire cinque, quando Fazi Editore pubblicherà il finale.
Intendiamoci, non sono un capolavoro memorabile, ma sono assolutamente gradevoli ed i personaggi, soprattutto quelli femminili ti entrano nell'anima e non si può fare a meno di sapere come tutti, poi, andranno a finire. Che è poi quello che mi piace della vita, quella reale, vedere come le nostre vite vanno a finire.
Ci penso spesso, anche alla mia, e devo dire che la cosa mi inquieta un po', specialmente quando non sono di buon umore e vedo il mondo ed il destino a tinte fosche. La malinconia è uno stato d'animo che mi corrisponde spesso e volentieri purtroppo...
In ogni caso è una lettura piacevole, a volte un po' lenta, ma mai noiosa, i personaggi, specialmente le ragazze che diventano adulte durante la guerra e si ritrovano a vivere una nuova età in un mondo confuso ed instabile sono ben delineate con i loro timori e le loro ansie per il futuro.
Sono romanzi intelligenti, ironici, rendono bene un momento storico molto particolare in cui si ha la netta sensazione che il mondo sia radicalmente cambiato e che nulla sarà più come prima.
Lettura consigliata quindi, se vi piace il genere!
5 aprile 2017
Il Tallone Boomerang
Come ben sa chi mi legge, ho una vera passione per i calzini che si fanno da sé, non importa se si iniziano dalla punta del piede o dal bordo superiore, l'importante è che non si debba praticamente contare mai e che vengano belli, comodi, il più possibile simili a quelli che si acquistano.
E poi devono essere facilmente personalizzabili, righe, trecce disegni, buchini, tutto molto easy...
Va da sé che poi alla fine scelgo quasi sempre di farli al massimo a coste!
Una delle tante possibilità è il tallone Boomerang che è facilissimo da fare e secondo me viene molto bene. Basta avere sulla metà delle maglie lavorate un numero di maglie divisibili per tre più o meno. Se per esempio avete 30 maglie, allora chiaramente sarà 10+10+10 e il tallone si svilupperà intorno alle 10 centrali. Se però magari volete un tallone più profondo allora dividerete 11+8+11.
Semplice no?
Ecco il tallone, niente male vero?
In inglese lo trovate con il nome di "German Short Row Heel" perché richiede i ferri accorciati alla tedesca che sono a mio modesto parere i più comodi da eseguire e forniscono un risultato veramente eccellente senza mai lasciare buchi orrendi.
La rete è piena di magnifici tutorial per imparare, personalmente ho usato questo della bravissima Suzanne Bryan, è chiarissimo ed anche se non si sa l'inglese basta guardare ed il gioco è fatto:
Fatti i primi, per il figliolo dai lunghi piedi dalle lunghe gambe, con un filato un po' più spesso del solito e con dei ferri n°3 perché poi tanto lui li usa solo in casa al posto delle pantofole che non sa cosa siano, piena di entusiasmo ho riciclato gli avanzi e ne ho messi su un altro paio, ecco qua il primo.
Beh, che dire, non abbiamo più scuse, calzini a gogò, come se piovessero...
E poi devono essere facilmente personalizzabili, righe, trecce disegni, buchini, tutto molto easy...
Va da sé che poi alla fine scelgo quasi sempre di farli al massimo a coste!
Una delle tante possibilità è il tallone Boomerang che è facilissimo da fare e secondo me viene molto bene. Basta avere sulla metà delle maglie lavorate un numero di maglie divisibili per tre più o meno. Se per esempio avete 30 maglie, allora chiaramente sarà 10+10+10 e il tallone si svilupperà intorno alle 10 centrali. Se però magari volete un tallone più profondo allora dividerete 11+8+11.
Semplice no?
Ecco il tallone, niente male vero?
In inglese lo trovate con il nome di "German Short Row Heel" perché richiede i ferri accorciati alla tedesca che sono a mio modesto parere i più comodi da eseguire e forniscono un risultato veramente eccellente senza mai lasciare buchi orrendi.
La rete è piena di magnifici tutorial per imparare, personalmente ho usato questo della bravissima Suzanne Bryan, è chiarissimo ed anche se non si sa l'inglese basta guardare ed il gioco è fatto:
Beh, che dire, non abbiamo più scuse, calzini a gogò, come se piovessero...
2 aprile 2017
Un'altra torta di mele
Mi sono appena accorta che anche il post precedente parla di mele! Sarà perché le adoro, in tutte le forme e versioni. Specialmente quelle acidule, quelle troppo dolci come le Royal Gala o le Pink Lady mi annoiano e mai riuscirei ad utilizzarle per un dolce. Anche i dolci troppo dolci mi annoiano e mi nauseano...
La torta che vi voglio proporre oggi è deliziosa, ha tanto limone e prevede delle belle mele renette, molto acidule. Servono:
125 gr di burro
100 gr di zucchero di canna
2 uova
200 gr di farina
1/2 bustina di lievito
4 o 5 mele renette non tanto grosse
mandorle pelate
confettura di albicocche
il succo e la scorza di un limone bio
Accendere il forno a 180°.
Come prima cosa, pelare le mele ed affettarle sottili irrorandole generosamente con il succo del limone. In una ciotola montare il burro a temperatura ambiente con lo zucchero e la scorza di limone grattugiata. Aggiungere le uova, una per volta, la farina e per ultimo il lievito in polvere.
Mescolare un terzo delle mele all'impasto e versarlo quindi in una tortiera di 20 cm di diametro rivestita con la carta da forno. Livellare il composto e poi aggiungere le mele rimanenti, fettina per fettina, facendole penetrare un po' nell'impasto e creando dei cerchi concentrici. Deve essere carina da vedere.
Aggiungere delle mandorle tra le mele e spennellare la superficie con la confettura di albicocche.
In forno ventilato, per 45 minuti circa.
Buon appetito!
La torta che vi voglio proporre oggi è deliziosa, ha tanto limone e prevede delle belle mele renette, molto acidule. Servono:
125 gr di burro
100 gr di zucchero di canna
2 uova
200 gr di farina
1/2 bustina di lievito
4 o 5 mele renette non tanto grosse
mandorle pelate
confettura di albicocche
il succo e la scorza di un limone bio
Accendere il forno a 180°.
Come prima cosa, pelare le mele ed affettarle sottili irrorandole generosamente con il succo del limone. In una ciotola montare il burro a temperatura ambiente con lo zucchero e la scorza di limone grattugiata. Aggiungere le uova, una per volta, la farina e per ultimo il lievito in polvere.
Mescolare un terzo delle mele all'impasto e versarlo quindi in una tortiera di 20 cm di diametro rivestita con la carta da forno. Livellare il composto e poi aggiungere le mele rimanenti, fettina per fettina, facendole penetrare un po' nell'impasto e creando dei cerchi concentrici. Deve essere carina da vedere.
Aggiungere delle mandorle tra le mele e spennellare la superficie con la confettura di albicocche.
In forno ventilato, per 45 minuti circa.
Buon appetito!
7 marzo 2017
Deliziose mele
Ecco un modo per preparare delle mele perfette per il fine pasto, un modo veloce e decisamente light per concludere una cena.
Occorrono:
5 mele Golden Delicious non troppo mature
succo di limone
zucchero di canna
miscela di cinque spezie
Per prima cosa si fodera un piatto da forno con la carta, poi veloci veloci si pelano le mele, si toglie il torsolo e si affettano belle spesse.
Si dispongono nel piatto, magari in tondo ed un po' accavallate, si spruzzano con il succo del limone per non farle ossidare,
poi si cospargono con abbondante zucchero di canna ed una bella spruzzata di miscela di spezie.
Se non avete le spezie, potete usare della semplice cannella.
Personalmente uso una miscela francese veramente molto buona, ben equilibrata e profumatissima, la si può anche ordinare senza per forza andare fino a Saint Rémy!
In forno in alto per una quindicina di minuti a 200°, poi 5 minuti sotto al grill, date una controllata, devono essere caramellate, appena appena abbrustolite, non bruciate!
Sono deliziose mangiate tiepide e se non volete essere troppo light, accompagnate da una pallina di gelato alla crema.
Provare per credere!
SalvaSalva
Occorrono:
5 mele Golden Delicious non troppo mature
succo di limone
zucchero di canna
miscela di cinque spezie
Per prima cosa si fodera un piatto da forno con la carta, poi veloci veloci si pelano le mele, si toglie il torsolo e si affettano belle spesse.
Si dispongono nel piatto, magari in tondo ed un po' accavallate, si spruzzano con il succo del limone per non farle ossidare,
poi si cospargono con abbondante zucchero di canna ed una bella spruzzata di miscela di spezie.
Se non avete le spezie, potete usare della semplice cannella.
Personalmente uso una miscela francese veramente molto buona, ben equilibrata e profumatissima, la si può anche ordinare senza per forza andare fino a Saint Rémy!
In forno in alto per una quindicina di minuti a 200°, poi 5 minuti sotto al grill, date una controllata, devono essere caramellate, appena appena abbrustolite, non bruciate!
Sono deliziose mangiate tiepide e se non volete essere troppo light, accompagnate da una pallina di gelato alla crema.
Provare per credere!
SalvaSalva
23 febbraio 2017
Zuppa di fine inverno
Ci siamo quasi alla primavera! Abbiamo avuto alcune dolcissime calde giornate che per un pochino ci hanno fatto illudere. Poi è arrivata una nebbia umida e spessissima, da anni che non se ne vedeva più di una nebbia così. Quale migliore occasione per coccolarsi ancora una volta con una deliziosa e profumata zuppa?
Ingredienti:
400 g di zucca
1 costa di sedano, 1 carota, 1 patata
150 g di lenticchie rosse decorticate
1 cucchiaino di curcuma
1 cucchiaino di curry
1 dado vegetale
sale q.b.
Fate tutto a tocchetti, ricoprite d'acqua in modo che ce ne siano solo quattro cm sopra le verdure, portate a bollore, poi cuocere coperto a fuoco lento per una ventina di minuti.
Frullino ad immersione ed ecco qua, cremosa, saporita, senza un filo di grasso una meravigliosa zuccazuppa!
Buon appetito.
Ingredienti:
400 g di zucca
1 costa di sedano, 1 carota, 1 patata
150 g di lenticchie rosse decorticate
1 cucchiaino di curcuma
1 cucchiaino di curry
1 dado vegetale
sale q.b.
Fate tutto a tocchetti, ricoprite d'acqua in modo che ce ne siano solo quattro cm sopra le verdure, portate a bollore, poi cuocere coperto a fuoco lento per una ventina di minuti.
Frullino ad immersione ed ecco qua, cremosa, saporita, senza un filo di grasso una meravigliosa zuccazuppa!
Buon appetito.
Etichette:
inverno,
primi piatti,
ricette salate,
Zucca
16 febbraio 2017
Due ore di leggerezza
Avete voglia di trascorrere due ore leggere e spensierate? Fate un salto al cinema ed andate a vedervi La La Land!
Una commedia musicale ben confezionata, due attori bravissimi, una colonna sonora impossibile da dimenticare, una regia impeccabile (il piano sequenza del balletto iniziale è strepitoso), tantissime citazioni da scoprire, voilà, fatto!
Mi sono veramente divertita e detto da me che non sopporto i musical....
Una commedia musicale ben confezionata, due attori bravissimi, una colonna sonora impossibile da dimenticare, una regia impeccabile (il piano sequenza del balletto iniziale è strepitoso), tantissime citazioni da scoprire, voilà, fatto!
5 febbraio 2017
Ostinata - Ricamo per mano sola
Mio marito lo dice sempre, dice che sono ostinata come un mulo, come un toro, e credetemi, non lo dice per elogiarmi, anzi, della mia testardaggine lui vede solo il lato negativo e fastidioso.
Ma tant'è, essere testardi può essere molto utile.
In questo frangente per esempio, questo mese di mano e braccio destro inutilizzabili, essere una testarda mi ha aiutato a fare praticamente tutto da sola se si escludono il guidare l'auto ed ahimè, lo sferruzzare!
E quindi..... ho ricamato! Con la mano sinistra, inventandomi come separare i fili, tagliarli, infilare l'ago, tenere fermo il tamburo, una faticaccia....., una lentezza...., ma tanto i giorni dovevano pur trascorrere non credete?
Ecco qua, mancano ancora tutte le meline rosse sull'albero e tutti fiocchi di neve che scendono.
È il primo dei due schemi di Renato Parolin che compongono "Nel silenzio", un disegno che mi piace tantissimo perché riunisce alberi ed animali, due dei miei soggetti preferiti.
Oggi pomeriggio nevicava anche un pochino, l'atmosfera era quindi perfetta.
Venerdì mi tolgono il gesso, forse.
Ma tant'è, essere testardi può essere molto utile.
In questo frangente per esempio, questo mese di mano e braccio destro inutilizzabili, essere una testarda mi ha aiutato a fare praticamente tutto da sola se si escludono il guidare l'auto ed ahimè, lo sferruzzare!
E quindi..... ho ricamato! Con la mano sinistra, inventandomi come separare i fili, tagliarli, infilare l'ago, tenere fermo il tamburo, una faticaccia....., una lentezza...., ma tanto i giorni dovevano pur trascorrere non credete?
Ecco qua, mancano ancora tutte le meline rosse sull'albero e tutti fiocchi di neve che scendono.
È il primo dei due schemi di Renato Parolin che compongono "Nel silenzio", un disegno che mi piace tantissimo perché riunisce alberi ed animali, due dei miei soggetti preferiti.
Oggi pomeriggio nevicava anche un pochino, l'atmosfera era quindi perfetta.
Venerdì mi tolgono il gesso, forse.
25 gennaio 2017
Posh Yarn
Al ventiduesimo giorno di gesso e di dolori abbastanza intensi che mi inquietano un po', la frustrazione aumenta. Essere una persona portata alla manualità non aiuta, trascorro tantissimo tempo a programmare future attività, uso Pinterest ossessivamente, mi iscrivo a Mistery Kal calzettosi e... curioso tra le lane in vendita!
Conoscete POSH YARN?
NO?
Malissimo!
Trudie e Tony Banford vivono nel Galles e tingono meravigliosamente lana e seta, e ce la vendono anche! Con una modalità divertente ed abbastanza insolita: tingono piccole quantità di filato, in colori e sfumature sempre diversi e poi le mettono in vendita la domenica sera, alle 20, qua da noi. Ed allora la cosa diventa emozionante perché le matasse spariscono alla velocità della luce e non sempre si riesce ad ottenere quello che si vuole....
L'ultima volta ci sono riuscita:
800 metri di Baby Alpaca sono diventati miei!!
Un punto di azzurro che adoro, un lace morbido morbido che diventerà una nuvola di scialle pizzosissimo.
Stavo pensando magari ad un bel Valeriana Estonica, un modello perfetto per un filato lace e soprattutto, un modello di cui ho già il pattern...
Niente male , vero?
Conoscete POSH YARN?
NO?
Malissimo!
Trudie e Tony Banford vivono nel Galles e tingono meravigliosamente lana e seta, e ce la vendono anche! Con una modalità divertente ed abbastanza insolita: tingono piccole quantità di filato, in colori e sfumature sempre diversi e poi le mettono in vendita la domenica sera, alle 20, qua da noi. Ed allora la cosa diventa emozionante perché le matasse spariscono alla velocità della luce e non sempre si riesce ad ottenere quello che si vuole....
L'ultima volta ci sono riuscita:
800 metri di Baby Alpaca sono diventati miei!!
Un punto di azzurro che adoro, un lace morbido morbido che diventerà una nuvola di scialle pizzosissimo.
Stavo pensando magari ad un bel Valeriana Estonica, un modello perfetto per un filato lace e soprattutto, un modello di cui ho già il pattern...
Niente male , vero?
16 gennaio 2017
L'amore e le foreste
Un libro che ho dovuto un po' metabolizzare. Che mi ha fatto arrabbiare, un po' morboso, inquietante.
Alla fine, però, devo dire che mi è piaciuto, senz'altro una trama originale che non dimenticherò tanto facilmente.
È la storia di Bénédicte Ombredanne, giovane donna colta e raffinata, innamorata della letteratura, sposa e madre di due figli, insegnante in un liceo. Questa la facciata. Una facciata che cela una realtà fatta di pressioni e violenze psicologiche, un marito psicologicamente disturbato e manipolatore che diventa l'aguzzino della donna insinuandosi tra le pieghe della sua anima e colpendola nelle sue più profonde sensibilità.
Unico momento di ribellione, unico tentativo di riappropriarsi della propria identità, è la giornata trascorsa con Christian, uomo perfetto che nel libro è l'unico simbolo di passione, libertà ed erotismo.
Da questo momento in poi, la vita della nostra eroina sarà un'inarrestabile discesa all'inferno, vittima della sua incapacità di riprendersi la sua vita.
Voce narrante di questa vicenda è lo scrittore stesso, Éric Reinhardt, che dopo un piacevole scambio epistolare con Bénédicte la incontra in un caffè rimanendone affascinato. Lo scrittore stesso sta vivendo un momento di crisi, dopo il grande successo del suo primo romanzo, stenta a scriverne un altro, la storia che la donna inizia a raccontare, la storia della sua vita, lo incuriosisce. E sarà lui a scriverla, poi, dopo aver ricostruito i fatti, dopo averla cercata, dopo aver cercato le persone che la conoscevano.
E mentre leggevo, l'irritazione saliva, la frase che mi veniva in mente di continuo era: per ogni carnefice c'è sempre una vittima. Perché Bénédicte poteva andarsene, era giovane, con una famiglia accogliente alle spalle, economicamente indipendente. Ed invece rimane.
E qua, secondo me, sta la bellezza di questo romanzo che diventa un esempio di come i rapporti malati siano alla base di tanta violenza sulle donne, all'interno dei loro nuclei famigliari, una violenza soprattutto psicologica che piano, piano, giorno dopo giorno si insinua sempre più esplicita fino divenire quotidianità.
A meno che uno non si ribelli e se ne sottragga.
Eric Reinhardt - L'amore e le foreste - Salani Editore
Alla fine, però, devo dire che mi è piaciuto, senz'altro una trama originale che non dimenticherò tanto facilmente.
È la storia di Bénédicte Ombredanne, giovane donna colta e raffinata, innamorata della letteratura, sposa e madre di due figli, insegnante in un liceo. Questa la facciata. Una facciata che cela una realtà fatta di pressioni e violenze psicologiche, un marito psicologicamente disturbato e manipolatore che diventa l'aguzzino della donna insinuandosi tra le pieghe della sua anima e colpendola nelle sue più profonde sensibilità.
Unico momento di ribellione, unico tentativo di riappropriarsi della propria identità, è la giornata trascorsa con Christian, uomo perfetto che nel libro è l'unico simbolo di passione, libertà ed erotismo.
Da questo momento in poi, la vita della nostra eroina sarà un'inarrestabile discesa all'inferno, vittima della sua incapacità di riprendersi la sua vita.
Voce narrante di questa vicenda è lo scrittore stesso, Éric Reinhardt, che dopo un piacevole scambio epistolare con Bénédicte la incontra in un caffè rimanendone affascinato. Lo scrittore stesso sta vivendo un momento di crisi, dopo il grande successo del suo primo romanzo, stenta a scriverne un altro, la storia che la donna inizia a raccontare, la storia della sua vita, lo incuriosisce. E sarà lui a scriverla, poi, dopo aver ricostruito i fatti, dopo averla cercata, dopo aver cercato le persone che la conoscevano.
E mentre leggevo, l'irritazione saliva, la frase che mi veniva in mente di continuo era: per ogni carnefice c'è sempre una vittima. Perché Bénédicte poteva andarsene, era giovane, con una famiglia accogliente alle spalle, economicamente indipendente. Ed invece rimane.
E qua, secondo me, sta la bellezza di questo romanzo che diventa un esempio di come i rapporti malati siano alla base di tanta violenza sulle donne, all'interno dei loro nuclei famigliari, una violenza soprattutto psicologica che piano, piano, giorno dopo giorno si insinua sempre più esplicita fino divenire quotidianità.
A meno che uno non si ribelli e se ne sottragga.
Eric Reinhardt - L'amore e le foreste - Salani Editore
9 gennaio 2017
La Befana vien di notte con i polsi tutti rotti...
Ho esagerato un po'!
La Befana per me è arrivata, tanto per cominciare, in ritardo, è passata mentre tornava a casetta sua sui monti, senza più né dolci né carbone e veloce anche, che era già il crepuscolo e doveva metter su la polenta. Mi ha lasciata con un tuffo sul ghiaccio ed un fantastico polso rotto ed impacchettato per 35 giorni.
E adesso chi lo finisce il Levenwick di Roberta? Ero così a buon punto, veniva così bene!
È già il quarto che sferruzzo, alle mie amiche piace molto ed in effetti è un modellino delizioso, di gusto leggermente retrò, curatissimo nei particolari e divertente da personalizzare con la scelta dei bottoni.
Poverino, dovrà aspettare febbraio, non ci riesco proprio...
Al momento posso solo: passeggiare in queste gelide giornate, ubriacarmi di serie su Sky e Netflix, leggere, leggere, leggere, leggere.
Ho appena terminato un romanzo francese (da discutere nel mensile incontro in biblioteca) che devo ancora un po' metabolizzare e su cui sospendo il giudizio ancora per qualche ora e, dato che sono una donna di grande ignoranza, ho intrapreso la lettura de "La Montagna Incantata" di Thomas Mann, autore che ho amato tanto in gioventù, ma di cui ho letto solo "Morte a Venezia" ed "I Buddenbrook".
Ho pensato di colmare la lacuna e di essere in obbligo verso questo romanzo visto che ho amato così tanto Youth.
La Befana per me è arrivata, tanto per cominciare, in ritardo, è passata mentre tornava a casetta sua sui monti, senza più né dolci né carbone e veloce anche, che era già il crepuscolo e doveva metter su la polenta. Mi ha lasciata con un tuffo sul ghiaccio ed un fantastico polso rotto ed impacchettato per 35 giorni.
E adesso chi lo finisce il Levenwick di Roberta? Ero così a buon punto, veniva così bene!
Poverino, dovrà aspettare febbraio, non ci riesco proprio...
Al momento posso solo: passeggiare in queste gelide giornate, ubriacarmi di serie su Sky e Netflix, leggere, leggere, leggere, leggere.
Ho appena terminato un romanzo francese (da discutere nel mensile incontro in biblioteca) che devo ancora un po' metabolizzare e su cui sospendo il giudizio ancora per qualche ora e, dato che sono una donna di grande ignoranza, ho intrapreso la lettura de "La Montagna Incantata" di Thomas Mann, autore che ho amato tanto in gioventù, ma di cui ho letto solo "Morte a Venezia" ed "I Buddenbrook".
Ho pensato di colmare la lacuna e di essere in obbligo verso questo romanzo visto che ho amato così tanto Youth.
1 gennaio 2017
1/1/2017
Ciao ciao 2016, non credo ti ricorderò come un anno fantastico. Sono stati tanti anche i bei momenti, figuriamoci, bisogna sempre tenerli a mente, i giorni tranquilli e normali, i viaggi, le sere, le notti profumate, i film visti, i libri letti, ecc. ecc.
Le brutte notizie però, i fatti orrendi, gli addii, sono stati troppi, senza ritorno. Hanno lasciato un velo grigio sull'anima che fatica ad andare via.
Ed allora ci illudiamo sempre che magari, con l'anno nuovo, le cose cambino. Ma l'anno nuovo è solo una convenzione e la vita procede e va finché dura e bisogna cercare di viverla al meglio, guardando al futuro con energia e con determinazione. E che caspita!!
Questo fiorellino di energia ne ha tanta per fiorire il primo di gennaio vero? L'ho fotografato durante la prima passeggiata dell'anno, tra le colline dietro Mombello, una lunga passeggiata, sotto un cielo terso e così limpido da sembrare impossibile.
Ripercorrendo le sterrate tra i campi pensavo a tutte le persone che prima di me le hanno percorse, anno dopo anno, nei secoli, come testimonia questa piccola chiesa romanica, solitaria, antichissima.
La campagna offre panorami semplici, niente a che vedere con la grandiosità delle montagne o la bellezza del mare eppure tutte le volte mi ammalia, mi ci sento a casa, mi sento nel mio, calpesto la terra e mi piace. E guardo gli alberi. Che sono tra le cose che più mi piacciono al mondo.
Non mi annoiano mai. Mi bastano, giustificano una passeggiata.
Così come certi altri arbusti. Bellissimi, anche se secchi.
Che sembrano indicare un direzione....
Le brutte notizie però, i fatti orrendi, gli addii, sono stati troppi, senza ritorno. Hanno lasciato un velo grigio sull'anima che fatica ad andare via.
Ed allora ci illudiamo sempre che magari, con l'anno nuovo, le cose cambino. Ma l'anno nuovo è solo una convenzione e la vita procede e va finché dura e bisogna cercare di viverla al meglio, guardando al futuro con energia e con determinazione. E che caspita!!
Questo fiorellino di energia ne ha tanta per fiorire il primo di gennaio vero? L'ho fotografato durante la prima passeggiata dell'anno, tra le colline dietro Mombello, una lunga passeggiata, sotto un cielo terso e così limpido da sembrare impossibile.
Ripercorrendo le sterrate tra i campi pensavo a tutte le persone che prima di me le hanno percorse, anno dopo anno, nei secoli, come testimonia questa piccola chiesa romanica, solitaria, antichissima.
La campagna offre panorami semplici, niente a che vedere con la grandiosità delle montagne o la bellezza del mare eppure tutte le volte mi ammalia, mi ci sento a casa, mi sento nel mio, calpesto la terra e mi piace. E guardo gli alberi. Che sono tra le cose che più mi piacciono al mondo.
Non mi annoiano mai. Mi bastano, giustificano una passeggiata.
Così come certi altri arbusti. Bellissimi, anche se secchi.
Che sembrano indicare un direzione....
Iscriviti a:
Post (Atom)