Appena terminato. Molto interessante, bello, a tratti commovente.
È la storia della prima fotoreporter di guerra, morta giovanissima alla fine della battaglia di Brunete, durante la guerra civile spagnola. È però anche l'entusiasmante ritratto di una parte di gioventù europea che prima della Seconda Guerra mondiale vive e respira ideali, affronta rischi e difficoltà con un entusiasmo ed un'energia che solo la gioventù consente. E tanto coraggio anche.
Gerda Taro è raccontata come una figurina brillante e piena di fascino ed eleganza , coraggiosa ed intraprendente al limite della temerarietà, libera nel modo di vivere e di pensare, irresistibile, indimenticabile per quelli che sono stati i suoi amori che a distanza di anni, tanti, ne serbano un indelebile ricordo.
Durante la lettura del romanzo non ho potuto fare a meno di pensare a come deve essere stato complicato vivere in quel periodo, complicato e pericoloso. Un pensiero che mi ha attraversato la mente è stato quello per le madri ed i padri di tutti questi giovani lontani da casa, sottoposti a privazioni e rischi, spesso non in grado di dare notizie di sé. Che ansia...
Unico neo, piuttosto fastidioso per me: la scrittura. In varie parti dell'opera i periodi si arrotolano su loro stessi, non si capisce dove iniziano, dove finiscono. A volte c'è il soggetto, ma poi? Manca il verbo che lo giustifica e lo completa ed uno ha voglia di leggere e rileggere la frase, non se ne viene a capo, non si capisce che cosa vuol dire la scrittrice.
La scrittrice è tedesca naturalizzata in Italia dove vive da trent'anni e quindi magari può essere comprensibile qualche incertezza, ma caspita, l'editor cosa stava facendo mentre lo leggeva? L'antica professoressa che continua a vivere in me si è innervosita molto devo dire, all'inizio ero persino tentata di mollare la lettura tanto la cosa era fastidiosa!
Però leggetelo il libro, vale la pena, non badate ai miei deliri...
Ultima cosa , mi ero ripromessa di finire alcuni secolari WIP, ebbene, ho terminato una tovaglia iniziata solo una quindicina di anni fa:
Una quantità di quadratini a punto croce
Ciao Gabriela,
RispondiEliminaBella la tovaglia, quanta pazienza tutt’e quelle crocette!!!