31 gennaio 2011

I fratelli Matrimonio ed un dolce per la neve

In una domenica pomeriggio così silenziosa che pare quasi di sentire il rumore soffice dei fiocchi che si posano sui rami, in una domenica pomeriggio dove anche chi di solito si affanna rimane in casa bloccato da un'ordinanza tanto stupida quanto inutile, una delle massime gioie per me è bere il tè. Non un tè qualsiasi, comprato chissà dove, con un gusto chissà quale, tanto poi uno ci mette lo zucchero, o il limone, o magari il latte. No. Da vent'anni il tè per me dev'essere quello dei Frères Mariage.   Che ho scoperto appunto tanto tempo fa a Parigi, in una piccola via nel  Marais. Un negozio stupendo, antico, profumato, con annessa sala da thè ( una delle più care del mondo, provare per credere) raffinatissima, un po' Art Déco dove anche gli efebici camerieri sono bellissimi ed eleganti. 
Le varietà di tè sono non so più quante e le loro miscele sono profumate ed aromatizzate solo con fiori, frutta e spezie. Se si ama il tè c'è da perderci la testa.
E naturalmente ci si trova tutto quello che si può immaginare fatto con il tè o per il tè: colini, teiere, tazze, gelatine, marmellate, zuccheri,profumi, samovar, un vero incanto! Però bisognava andare a Parigi, oppure comprarlo per corrispondenza quando ancora gli acquisti on-line non si facevano. Ma non me lo sono mai più fatta mancare...
Da qualche anno però, a Torino, due deliziose sorelle hanno aperto a Torino in via della Rocca l 'Ancienne maison du Thé  e tutto è diventato più facile!  Naturalmente da loro si trova solo una selezione dei tè Mariage, ma va benissimo lo stesso, i  miei preferiti li hanno quasi tutti. Ultimamente è arrivata una fantastica miscela di tè verde speziato e leggermente piccante: bollente, con un po' di zucchero di canna è una meraviglia nei pomeriggi d'inverno gelidi e tristi, scalda  il cuore, l'anima e le mani! Specialmente se, per non farsi mancare niente, uno magari la mattina, appena rotolato giù dal letto prepara questa "dietetica" crostata per scoiattoli.


                           
Crostata per scoiattoli :


300g farina 
150g  burro
70g    zucchero
1  uovo leggermente sbattuto
1   pizzico di sale
100g di nocciole
100g di mandorle 
100g di gherigli di noce
2 cucchiai di burro
3 cucchiai di miele 

Come prima cosa naturalmente si prepara la pasta frolla impastando velocemente gli ingredienti e mettendola a riposare al fresco per una trentina di minuti. Mentre la frolla riposa si prepara il ripieno della crostata spezzettando grossolanamente la frutta secca. I tre cucchiai di miele vanno messi una casseruola col fondo spesso che possa contenere anche la frutta e dopo aver aggiunto anche il burro si fa sciogliere e liquefare su fuoco dolce. Si aggiunge la frutta e si mescola il tutto con cura.
La pasta va stesa in uno stampo a bordi bassi da crostata e si fa cuocere a bianco per una quindicina di minuti in forno a 180°. Quando è parzialmente cotta la si estrae dal forno e la si farcisce con il ripieno. Altro passaggio in forno per 10, 15 minuti ed è pronta! Controllare a vista l'ultima cottura, bisogna tener d'occhio la frutta secca che brucia molto facilmente...buon appetito!

29 gennaio 2011

Il fondamentalista riluttante

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In Pakistan, a Lahore, nel vecchio mercato di Anarkali, due persone conversano al tavolino di un caffè. Uno è pakistano, l'altro americano. Il pakistano insiste per raccontare la propria storia allo sconosciuto incontrato apparentemente per caso, e quindi inizia il lungo monologo che attraverso le 134 pagine del libro ci porta a conoscere la storia di Changez, brillante studente straniero laureato a pieni voti in economia a Princeton e subito entrato a far parte di un'importante società finanziaria a NewYork. Il giovane vive la sua nuova vita neworkese con entusiasmo, incontra una fragile ragazza di cui si innamora perdutamente e sembra perfettamente integrato in questa sua nuova realtà. L'Undici settembre cadono le torri ed il primo istinto di Changez è quello di sorridere di fronte alla tragedia: improvvisamente è come se un ancestrale richiamo lo spingesse a provare un senso di orgoglio per ciò che hanno fatto i terroristi.
Da quel momento la sua vita non è più la stessa, la sua identità pakistana acquista importanza e rilevanza, il giovane si lascia crescere la barba e contemporaneamente  inizia a trascurare il lavoro. Il suo declino è inesorabile, perde il lavoro ed è costretto a tornare in patria in seno alla sua famiglia. E noi lo ritroviamo al tavolino con un americano con cui cena  e che vuole riaccompagnare in  albergo  percorrendo strade diventate improvvisamente buie e deserte. Forse l'americano nasconde una pistola sotto la giacca, al lettore non viene dato di sapere chi sia e cosa ci faccia in Pakistan, così come anche Changez non ci dice esattamente che piega abbia preso la sua vita al ritorno in patria, il suo monologo si interrompe bruscamente.
Mah! L'idea del romanzo è bella, mi aspettavo di più. Sicuramente intrigante questo protagonista che nonostante un'impeccabile formazione occidentale non riesce a rinnegare la sua cultura e le sue origini, sembra quasi che per l'autore le differenze culturali non possano essere mai superate, ma debbano per forza essere elemento di rottura e di separazione. Purtroppo però il romanzo mi ha lasciata con un senso di insoddisfazione per una storia che non solo non si sa come va a finire, ma è anche trattata un po' troppo superficialmente.

24 gennaio 2011

Riso Venere di fine inverno

Ho una vera passione per il riso Venere, in particolare quello  integrale ed ancora più in particolare quello coltivato dalla famiglia Perinotti e commercializzato con il marchio "gli Aironi". E' profumatissimo, delicato e croccante con i chicchi che rimangono separati e bellissimi, una vera gioia per la vista e per il palato. Lo cucino in tanti modi diversi, questa volta è un riso per una sera di fine inverno, fredda ma limpidissima, carica di energia!

Ingredienti:
300 g riso venere
1 porro medio
2 carote
1 manciata di piselli surgelati
300 g di cavolo rosso
1 tazza di semi di girasole
salsa di soya
olio evo

Cuocere il riso in acqua leggermente salata per 30', spegnere il fuoco e lasciare riposare coperto per 5'.
Scolare bene e far raffreddare rimestando di tanto in tanto. Nel frattempo in un wok (va bene anche una padella antiaderente capace) far stufare velocemente le verdure ridotte a piccoli pezzi in due cucchiai d'olio e due di salsa di soya. Aggiungere i semi di girasole.  Regolare di sale secondo il proprio gusto e quando le verdure sono cotte e ben saporite aggiungere il riso mescolando bene sulla fiamma vivace. All'occorrenza si può aggiungere ancora un po' d'olio.
Buon appetito!

20 gennaio 2011

18 gennaio 2011

Un albero ed un libro

More about Il matrimonio dell'annoL'albero è quello della piastrella disegnata da Ada Fenick per il GAAA, il libro è un libro da evitare come la peste tanto è brutto, insulso e scritto male! Perchè l'ho finito? Perchè è più forte di me, so di sconfinare pericolosamente nel masochismo, ma i libri iniziati io li finisco.
  Il libro quindi è questo: " Il matrimonio dell'anno" di Fiona O' Brian, non va bene neanche da leggere sotto l'ombrellone!

L'albero invece è carino, molto divertente e facile da realizzare, Ada Fenick l'ha creato in onore di  un sua compagna di scuola ebrea che ha sposato un irlandese. Tutte e due le culture condividono il simbolo dell'Albero della Vita che quindi è al centro del lavoro, gli intrecci sono a simboleggiare il legame tra i due sposi e sono quelli stampati sugli inviti alle nozze. Storia carina, no?

17 gennaio 2011

Calzini, che bellezza!

Le sorelle di coperta, le Penelopi d'oltralpe e non solo, hanno dato vita ad una nuova ramificazione tricottosa, un nuovo fantastico gruppo che raccoglie produttrici di calzette e scaldamuscoli: ci mancava solo questo! Adesso sono continuamente tentata di mettere sui miei ferri dei punti per  fare le calze che oltretutto non so fare neanche tanto bene... Ne ho fatti solo due paia l'altr'anno e devo dire che la tecnica non la padroneggio per niente. Se penso che le donne di una volta tricottavano calzette a raffica per tutta la famiglia senza nemmeno guardare cosa facevano.
Mi è venuto in mente che mia madre mi raccontava che giovanissima aveva lavorato e prodotto decine di calze per i soldati in guerra. Purtroppo, quando ho desiderato imparare lei non era più qua a potermelo insegnare.
Bando alle tristezze, ci sono le sisters a dare una mano! E anche i fantastici e gratuiti modelli di DROPS.

15 gennaio 2011

Pandolce, come lo faccio io

Un pandolce che faccio spesso, perfetto per la colazione o per una tazza di tè. E' il risultato di varie ricette un po' mescolate, lo facciamo tutte, si sperimenta, si aggiunge , si sottrae, l'eterna ricerca della ricetta perfetta! Adesso mi sembra di aver raggiunto un discreto risultato, è un dolce dal gusto semplice ma arricchito dal leggero aroma delle spezie.
Ingredienti :
350 g farina
150 g burro
125 g di zucchero di canna + 1 cucchiaio di miele
8 cucchiai di latte
1 bustina di lievito bio (cremortartaro)
1 cucchiaio di miscela di quattro spezie
1 bustin  di vanillina
100 g uvetta, 70 g di scorza di cedro ed arancia canditi
2 cucchiai di pinoli
1 uovo leggermente sbattuto
Il procedimento è semplicissimo, si uniscono e si mescolano bene gli ingredienti secchi in una ciotola, poi si aggiungono quelli liquidi precedentemente sbattuti  e mescolati.
Si cuoce a 160° per 45 ' circa, il risultato lo vedete nella foto, buon appetito!

13 gennaio 2011

Una stagione: l'inverno #1

Ma che bellezza, anch'io partecipo all'iniziativa di  Kosenfru mama. Però dovrei essere un po',più presente a me stessa e sapere in che giorno vivo, e magari accorgermi che è giovedì oggi, ed accorgermene un po' prima delle 19...Questa mattina in compenso ho messo fuori il bidone del riciclo carta convinta che fosse già venerdi, mi devo preoccupare? Mah, per ora la mia foto la metto adesso, bella in ritardo, sono sicura che la prossima settimana farò meglio!

E' il prato di sant'Orso a Cogne in Valle d'Aosta e la montagna sullo sfondo è il Gran Paradiso. Ma tutta la zona è un paradiso, la bellezza della natura in queste valli è spettacolare, in ogni stagione. E' un posto che amo, è la mia seconda casa.

Questo blog partecipa all'iniziativa di Kosenrufu mama  "Una stagione: l'Inverno"

9 gennaio 2011

Due libri ed un cuore



Il cuore è un disegno della fantastica Claire ed è il primo lavoro finito del 2011, i libri sono gli altri due letti durante le vacanze sui monti. Entrambi sono di una scrittrice poco conosciuta che amo molto, Elizabeth von Arnim. Ho letto quasi tutto di lei incuriosita da un delizioso film visto tanti anni fa e tratto per l'appunto da un suo libro. Si tratta di " Un incantevole aprile", la storia di alcune amiche che si concedono una vacanza sulla riviera italiana abbandonando mariti ed obblighi nella nativa Londra. Ma naturalmente non è del film che voglio parlare, piuttosto di questa scrittrice che, vissuta a cavallo dei due secoli precedenti, si è sempre schierata in difesa dei diritti delle donne contro le prepotenze ed il potere degli uomini. Intelligente, aristocratica e molto brillante, Elizabeth ha contratto tre matrimoni, è stata per due volte contessa, ha avuto cinque figli, ha frequentato l'alta società inglese e gli ambienti culturali più raffinati. Ha scritto molti libri, spesso ricchi di cenni autobiografici ed in Italia credo siano stati tutti tradotti. Quelli che ho appena letto sono "Il padre" e "La storia di Christine".
More about La storia di ChristineMore about Il padre
  










"Il padre" è molto ironico e divertente, narra la storia della matura e bruttina figlia di un anziano e dispotico scrittore che approfitta delle seconde nozze del padre per tentare una fuga ed una nuova esistenza in campagna, "La storia di Christine" prende spunto proprio da una vicenda privata della scrittrice  e racconta di una giovane violinista inglese che va a studiare a Berlino proprio prima dello scoppio della I guerra mondiale e si trova quindi improvvisamente sola in territorio nemico. In effetti la scrittrice perse proprio una figlia sedicenne mandata a perfezionare gli studi musicali in Germania e quando il libro uscì nel 1917 ebbe un successo straordinario attirandosi l'accusa di fomentare la propaganda antitedesca.
 Tutti e due  i libri sono scritti benissimo, coinvolgono il lettore seppure in modo molto diverso, Jennifer, l'eroina del primo, è deliziosa e determinata, Christine è una figura dolcissima, fragile ed indifesa, una bambina.

5 gennaio 2011

Pezzetti di Dominika

Detto così sembra un po' macabro! 
Ma in effetti ecco  due immagini della giacca, due pezzetti soltanto: 














Quando inizio a lavorare a jaquard mi chiedo sempre perchè non lo faccio più spesso, è così divertente, il lavoro avanza veloce e dà grandi soddisfazioni.
I colori delle foto sono un po' orridi, nella realtà sono molto più affascinanti, ma ho potuto fotografare solo con una luce schifida e quindi...questo è il risultato! Sto seguendo delle istruzioni in inglese e per ora tutto procede per il verso giusto, ho fatto il dietro e quasi tutto il davanti destro, adesso però devo affrontare un pezzo del pattern che mi risulta un po' oscuro, speriamo in bene! 
Al prossimo aggiornamento, grazie a tutte per le visite ed i commenti.

4 gennaio 2011

Letture da vacanza

More about Il libro dell'estateHo trascorso un po' di giorni in montagna e sono stati giorni pieni e bellissimi, spesi tra amici e lunghe sciate sulle piste da fondo di Cogne. Chiacchiere, risate, cene, sferruzzamenti intensivi ( presto vi faccio vedere come Dominika sia andato avanti!), ma anche tanto tempo per leggere e quindi ecco qua qualche parola sul primo dei libri letti, "Il libro dell'estate" di Tore Jansson.  E' bellissimo, delicato e profondo, incentrato sul rapporto tra una bambina e la sua nonna che trascorrono le loro estati su un'isola finlandese solitaria e selvaggia. La nonna è saggia, la bambina curiosa, tra di loro il rapporto però è paritario e costruttivo. Il tempo scorre lento, piccoli fatti si susseguono in stretto rapporto con la natura che circonda le case, le barche e le persone. E  spunti semplici ed elementari servono per parlare di cose importanti, di amicizia, di morte, di amore.
Mi è piaciuto moltissimo, mi ha riportato all'infanzia, ai miei pomeriggi estivi lunghi e sospesi in una luce calda e senza tempo.