23 dicembre 2011

Merry Christmas tral-la-la!

Lascio questi due signorini rigidi ed impettiti a cantare gli auguri di Natale in uno scenario freddo e nevoso!
Tanti auguri a tutti, ci si rivede il prossimo anno!

16 dicembre 2011

Innamoramento a prima vista!

Da sempre, o meglio, da quando frequento Ravelry, una delle mie designer preferite è Veera Valimaki perchè i suoi modelli sono sempre semplici, ma di grande effetto.
Questo però mi piace veramente troppo, sembra creato apposta per me e per il mio stile di vita  e quindi assolutamente lo farò, al più presto spero, devo solo trovare la lana adatta ed il colore giusto.
Voi cosa ne pensate? Consigli sul filato sarebbero molto graditi, grazie!



12 dicembre 2011

My sweet Holly, si inizia.

Chi prima, chi subito dopo, con le compagne del Kal  abbiamo iniziato a sferruzzare l'Holly, la fantastica mantella disegnata da quel genio di Kaffe Fasset, mago dei colori e delle sfumature. Un uomo fantastico, un vero artista che da molto tempo collabora anche con Rowan disegnando modelli che tutte le volte mi colpiscono al cuore per le sapienti mescolanze di colore. In effetti uno dei pregi del lavoro a maglia per me, consiste nel poterci giocare con il colore, esattamente come con i pennelli. Adoro mischiare i colori ed adoro le lane sfumate o variegate, mi piace tantissimo la tecnica del Fair Isle, poi però spesso la pigrizia prevale e sferruzzo solo capi in tinta unita: volete mettere il relax di uno stravaccamento serale knittico/televisivo?
Con questo modellino non si può!! E' lavorato ad Intarsia, utilizzando cioè il filo del colore necessario man mano che lo schema lo richiede senza trascinarselo dietro. E' una tecnica bella che permette di lavorare con tantissimi colori contemporaneamente. Normalmente si fanno dei gomitolini da usare quando servono, oppure si segue il maestro e si tengono dei lunghi fili a ppesi sul retro del lavoro: in ogni caso un vero delirio, specialmente per i primi ferri che prevedono cambi continui!
E quindi ho deciso che l'Holly si lavorerà durante il giorno (quando?!?), il Peasy la sera.

E adesso quando ricamo più?

8 dicembre 2011

Il Leopardo

More about Il leopardo
Amo i triller ed i polizieschi. Sono la lettura d'evasione che preferisco, specialmente quando sono ben scritti. E di triller e gialli e polizieschi ben scritti per fortuna ce ne sono tanti. Da ragazzina ho trascorso notti e pomeriggi interi immersa nelle pagine di Rex Stout, di Conan Doyle, di Agatha Christie o di Chandler tanto per citarne qualcuno.
E non ho mai smesso, ne ho letti tantissimi.
Ultimamente sono fantastici gli scrittori noir che vengono dal Nord, carichi di un fascino tutto particolare, soffuso e cupo, in cui la solitudine dei paesaggi è spesso intimemente correlata alla solitudine dei personaggi. Le storie narrate sono il più delle volte molto angoscianti, i crimini efferati, la crudeltà senza limiti, la follia sempre dietro l'angolo. E le storie avvincono!
Non fa eccezione "Il leopardo" dello scrittore nervegese Jo Nesbo. Ancora una volta , protagonista di questa storia è Harry Hole, il tormentato poliziotto alcolista e solitario che già troviamo nelle opere prcedenti e le prime vittime sono due donne morte soffocate nel loro sangue, la bocca con ventiquattro ferite identiche. Si inizia così, e non si smette più. O meglio, a volte si smette perchè le pagine sono tante, i nomi norvegesi anche, ed ogni tanto bisogna andare a controllare di chi si parla, poi però si continua e da Hong Kong si va ad Oslo e poi dai ghiacci norvegesi ai vulcani africani  ed il libro assolve alla sua funzione, intriga ed avvince, ed i pensieri, anche quelli cupi, si devono rincantucciare in un angolino e starsene lì, buoni per un po'.

4 dicembre 2011

Dahlia by Heather Zoppetti and me

Dahlia by gabriela.riva
Ecco qua il molto sofferto Dahlia, divertente da realizzare per quanto riguarda il motivo sulla schiena che è effettivamente molto bello, ma eterno  per tutto il resto. Maglia rasata ad oltranza....
Ho lavorato questo modello insieme ad Ursula e Chiara che lo stanno realizzando in colori diversi e fondamentalmente lo abbiamo modificato solo nei pannelli superiori ed inferiori che sono stati fatto in un pezzo unico . Personalmente ho anche allungato un pochino le maniche.
Questo è l'effetto sul davanti:

28 novembre 2011

Souvenir !

Ho avuto la gioia di trascorrere quasi una settimana a Parigi, forse in assoluto la mia città preferita. Ci sono stata tante volte ormai, la sento persino un po' mia come sempre mi capita quando ho l'occasione di tornare nei posti. E tornare nei posti in cui si è già stati è bellissimo, si assaporano meglio i particolari, si ritrovano gli angoli emozionanti, ci si risiede negli stessi ristoranti e si ripercorrono le stesse strade.
E si fanno scorpacciate di dolci fantastici!
Parigi ha una quantità di pasticcerie e panetterie incredibile ed alcune delle loro produzioni tipiche mi fanno venire veramente l'acquolina, sono una gioia per gli occhi e per il palato.
Ed allora ho celebrato il ritorno a casa e la nostalgia con questa torta veramente deliziosa per chi come me è una fanatica del limone:
Torta al limone
250 g di farina        
125 g di burro
70 g di zucchero
1 uovo
1 pizzico di sale
Con questi ingredienti si prepara una classica pasta sablée che va poi lasciata riposare in frigorifero per un'oretta.
Trascorso questo tempo si stende la pasta in una tortiera per crostate , la si bucherella con una forchetta e la si fa cuocere "à blanc", per dirla alla francese, ricoperta di carta da forno e cosparsa di ceci secchi per evitare che la pasta gonfi, per una quindicina di minuti con il forno a 170°.
Nel frattempo si prepara la farcitura  frullando insieme:
4 uova
15 cl di panna (personalmente uso quella di soia, va benissimo)
150 g di zucchero ( pe rme sempre di canna)
succo di 4 limoni
scorza grattugiata di 1 limone bio
Estrarre la torta parzialmente cotta dal forno e farcirla con la crema al limone, Completare la cottura per un'altra ventina di minuti controllando che la superficie del dolce non si colori.
Si mangia bella fredda.
Buon appetito!


20 novembre 2011

Il giorno dopo

Ecco fatto, sabato 19 novembre è trascorso.
L'ho aspettato tanto, insieme alle mie amiche, il fatidico giorno del WS di Emma  da Unfilodi, ed è arrivato ed è stato divertentissimo, affollato, caotico,eccezionale.
Devo dire che l'ospitalità di Luisa è stata perfetta, ci ha coccolate ed ammaliate con dolci e prelibatezze e mille  splendide lane. E noi, ubriache di colori e morbidezze, abbiamo comprato, e comprato.
Per me è stato amore a prima vista verso la tanto desiderata Manos Silk Blend perchè è veramente fantastica, con sfmature incredibili ed una straordinaria dolcezza al tatto.
Ci farò il Peasy, il KAL di dicembre...
E poi ho ritirato il kit del molto meditato Holly, che sarà un lavoro molto divertente ma sicuramente non veloce!
Veloce invece è stato  il Simple summer tweed, l'ho finito qualche giorno fa, e l'ho indossato durante le passeggiate con Maggie
E' un modello che consiglio, veloce, perfetto, non c'è una sola cucitura, l'unica codina da nascondere è quella di inizio lavoro, lo si finisce e lo si indossa!
L'ho modificato leggermente perchè ho preferito fare il bordo ed i polsi a coste e quindi anche le maniche sono un po' pù strette verso il fondo.

9 novembre 2011

Facciamo il gomasio

Per chi non lo sapesse il gomasio è semplicemente una miscela di semi di sesamo tostati e di sale. E' perfetto per condire le insalate e tante altre preparazioni perchè apporta una nota di gusto piacevolissimo e permette di ridurre la quantità di sale nei cibi.  Molto utilizzato in Giappone, (il suo nome viene da Goma, sesamo, e Shio, sale) in Italia lo si può trovare pronto nei negozi bio, a volte anche con l'aggiunta di alghe che apportano il loro prezioso contenuto di sali minerali.
Farselo in casa è molto sempli  ed inoltre, quello casalingo è molto più buono e fragrante perchè fresco e quindi non risente del gusto leggermente stantio che normalmente prendono i semi oleosi dopo un po' di tempo.
Per prepararlo occorrono:
1 padella antiaderente
1 mortaio
sale marino integrale
semi di sesamo









La proporzione tra i semi di sesamo ed il sale è normalmente di 8 a 1 e quindi si mettono 8 cucchiai  di semi ed 1 di sale nella padella, quindi si fa tostare il tutto girando lentamente con un cucchiaio di legno su una fiamma mediamente vivace. Quando il sesamo comincia a tostarsi i semini saltellano e bisogna fare attenzione che non brucino altrimenti diventano amari.
Si lascia raffreddare qualche minuto quindi si trasferisce il tutto in un mortaio e si inizia a pestare e a frantumare grossolanamente. Il risultato deve essere un composto metà polverizzato e metà solo sbriciolato.

Si conserva in un barattolo di vetro, dura ( a casa mia mai) un mese mantenendo perfettamente il suo gusto delizioso.
E' perfetto sul riso integrale bollito, sulle verdure, su una fetta di pane ed olio, su un primo sale freschissimo sempre con un po' d'olio.
Buon appetito!

3 novembre 2011

Simple summer tweed

Questa mattina, sferruzzando al Kipling, Chiara mi ha detto che secondo lei con questo modello io, i 50.000 punti non li raggiungo. E che quindi non va bene, e che trasso e non seguo le regole. Che sia un pochetto perfida la ragazza?
E comunque invece li raggiungo perchè io ho delle braccia lunghissime, sembro un gibbone a guardarmi con attenzione ed imperterrita andrò avanti.
Ecco i primi passi del maglione, è divertente e veloce, mi piace la costruzione dello scollo a V partendo dall'alto e quindi lavorando in tondo solo dopo averlo completato.

30 ottobre 2011

Choco-banana bread


Veloce da fare, buono e profumato, ideale per questi primi pomeriggi grigetti! 
100 g di uvetta
75 ml di marsala
180 g di farina
2 cucchiaini di lievito per dolci
1 bustina di vanillina
125 g di burro temp.ambiente
150 zucchero di canna
2 uova grandi
300 g di banane (peso senza buccia) belle mature
100 g di cioccolato amaro + 1 cucchiaio colmo di cacao
1 pizzico di sale

Come prima cosa accendere il forno a 170° e foderare uno stampo da plum-cake con la carta da forno.
Far rinvenire l'uvetta mettendola a bollire qualche minuto nel marsala.
In una terrina sbattere il burro con lo zucchero fino a farlo diventare bello soffice quindi aggiungere le uova una per volta e le banane schiacciate semplicemente con una forchetta. Mescolare bene, aggiungere le uvette strizzate, il cacao e la cioccolata fatta sciogliere in un pentolino. come ultima cosa aggiungere sempre mescolando con cura la farina con il sale, il lievito e la vanillina.
Versare nello stampo, livellare e cuocere per una cinquantina di minuti.
Verificare l'avvenuta cottura con uno stecchimo e porre a raffreddare su una griglia.
Buon appetito!


                                                              

26 ottobre 2011

NaKniSweMo

Direttamente da Yards of Yarn, un invito simpatico e divertente, per realizzare un maglione durante il mese di novembre.
E' una sfida lanciata qualche anno fa da National Knit In the Month, ognuno è libero di scegliere il modello che preferisce, il filato che crede. L'importante è che il capo finito abbia almeno 50.000 punti, e quindi sicuramente ci vogliono delle maniche lunghe.
Partecipo con Simple Summer Tweed di Heidi Kirrmaier, un modello semplice e molto rustico perfetto con un bel paio di jeans. La mia lana sarà un tweed della New Lanark, colore grigio/azzurro, da due mesi è lì che mi guarda dal cesto dello stash.
Chi vuole può iscriversi o al gruppo americano qui o a quello mooolto più simpatico qua.

23 ottobre 2011

Masino d'autunno

Anche le volpi hanno pensato di farsi un giretto sabato mattina, ad ammirare i frutti ed i fiori esposti al castello di Masino.
Naturalmente, per rispettare la tradizione che vuole che sempre, a Masino, faccia brutto, sia a maggio che ad ottobre, la giornata era grigia e fredda, ma questo non ha impedito che la mostra sia stata una vera gioia per gli occhi, un trionfo di colori bellissimi ed intensi, un omaggio all'autunno ed ai suoi doni.
E quindi ecco come un orto coltivato magari su un terrazzo possa essere rigoglioso
o come un frutto come la mela possa declinarsi in decine di varietà

alcune veramente piccole, come queste, che sono le meline prodotte da un melo ornamentale, il Malus Red Sentinel che presto farà bella mostra di sè anche nel mio giardino!
Questo alberello raggiunge un'altezza di tre metri e non di più ed i suoi rami curvano dolcemente verso il basso carichi di questi pomini che rimangono sulla pianta tutto l'inverno, anche dopo una nevicata, ad illuminare con il loro rosso il grigio cielo invernale.
L'azienda agricola Zanelli era presente con una varietà incredibile di Echinacee, ancora una volta a dimostrare come i colori dei fiori diventino più intensi con il freddo delle notti
e questi sono veramente stupendi, li avrei voluti veramente comprare tutti, ma bisogna fare delle scelte ed avere dello spazio...li ho fotografati però!



E' stata veramente una bellissima mattina, non ho potuto resistere davanti ad un bell'esemplare di Frau Dagmar Hartopp, ma per il resto sono stata veramente una saggia giardiniera!
Grazie per la compagnia ad un'amica  che cura i bambini ed i fiori con lo stesso amore e la stessa dedizione, un'amica che all'Echinacea non ha saputo resistere!


16 ottobre 2011

World Bread Day 2011 - Panini ai 5 cereali

In occasione della quinta giornata mondiale del pane organizzata da Zorra da Cochtopf  ho preparato questi bellissimi panini utilizzando una di quelle fantastiche miscele di farine e semi che si trovano già belle pronte e mescolate nei negozi bio ed ultimamente anche in certi supermercati ben forniti.
Normalmente con questi preparati il risultato è assicurato perchè oltre ai semi ed alle farine normalmente ci sono anche il malto ed un po' di pasta madre liofilizzata. Si possono lavorare nell'impastatrice o a mano, ma sono perfette anche per chi utilizza la MdP.
Quella che ho usato io è della ditta Antico Mulino Rosso, ma ultimamente ho usato anche con gran soddisfazione la miscela ai 7 cereali e quella al farro e kamut della Spadoni.

500 g di miscela Pane Sole
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
acqua quanto basta
semi di papavero, sesamo, lino


Il procedimento è quello solito per il pane, bisogna naturalmente ricordarsi di usare l'acqua leggermente tiepida ed aver voglia di impastare con decisione, ma dolcemente ,  per una decina di minuti almeno.
La pasta va lasciata riposare in un luogo caldo e riparato per una prima lievitazione una mezz'oretta, quindi la si lavora nuovamente per qualche minuto e la si divide in tante palline di grandezza uguale che si dispongono sulla placca del forno rivestita di carta oleata.  I semi vengono cosparsi sui panini leggermente inumiditi e pressati  con delicatezza per farli aderire bene.
Personalmente lascio lievitare nel forno spento fino a che non hanno raddoppiato il loro volume, poi accendo lasciandoli dentro e selezionando una temperatura di 200° (forno ventilato).
In una mezz'oretta sono pronti, anche meno, dipende dal forno naturalmente e sono profumati e fragranti, con un acrosticina croccante ed un interno morbidissimo.
Buon appetito!

15 ottobre 2011

Una scatola di spilli, qualche bottone

Tutta una scatola di spilli è stata necessaria per bloccare Olatz! E sicuramente il mio bloccaggio non è perfetto,  è la prima volta che mi cimento, ma ormai dopo l'assidua frequentazione di knitters espertissime e carismatiche non ho potuto farne a meno.
Naturalmente non posseggo la tavola di polistirolo su cui farlo ,mi sono aggiusta-
ta con un telo di spugna sistemato sul tappeto del salotto ed un obliquo raggio di sole.
E questa mattina  ho anche sistemato nella scatola dei bottoni gli ultimi arrivati, comprati così , per divertimento, per puro piacere in attesa di un'adeguata
sistemazione.


6 ottobre 2011

Tricottando in attesa di ottobre

Ma oggi non era prevista pioggia? Ed abbassamento di temperatura? Mah..., intanto s'è finito, completato, cucito e rifinito il maglione per l'amata, dolce (?) metà!
 L'ho chiamato Pebble, per il suo colore e per la sua ruvidezza tipica in questa bellissima lana scozzese, la New Lanark. Il modello è naturalmente molto semplice, un classico maglione da uomo con il collo a polo chiuso da una zip.
Ci ho messo un bel mesetto per terminarlo, l'ho anche dovuto parzialmente disfare, adesso però è perfetto e sono molto contenta di non vedermelo spuntare continuamente dalle pieghe del divano.
E così posso iniziare qualche nuovo progetto che proprio non se ne poteva più....

Un Olatz, originariamente pensato in Malabrigo worsted ed invece realizzato  in Grignasco Loden (gomitolandia!!!) e, appena appena iniziato questa mattina, durante lo S'N'B al caffè letterario a Chieri con Chiara ed Ursula, un Dahlia cardigan da finire in tempo di record per stare al passo con le due super knitters esperte e bravissime.










3 ottobre 2011

L'incanto del mattino



Giorno dopo giorno, è trascorso anche settembre. Ed è iniziato ottobre. Ma l'estate è ancora qua, regala fioriture e stupendi cieli azzurri. Ed allora è ancora un vero piacere svegliarsi prima degli altri la mattina e regalarsi dolcissimi momenti di solitudine e tranquillità. Una tazza di caffè, un cane affettuoso, un giro tranquillo a meravigliarsi comunque sempre di tanta bellezza.
E la fortuna di poter vivere in un posto appartato e silenzioso ad inseguire pensieri una volta tanto leggeri.
E rimane anche il tempo per un piccolo lavoro, il bagno ha bisogno di una nuova tendina!

23 settembre 2011

Malabrigo Worsted

Malabrigo Worsted, colore Whales road, acquistata da Lulù
E' appena arrivata, la adoro!

Diventerà un Olatz ! Almeno spero....

21 settembre 2011

Scaloppine di seitan al limone

Il seitan è un'ottima risorsa per noi vegetariani, specialmente quando si ha voglia di cucinare qualche cosa di veloce e semplice. Per chi non lo conoscesse è un alimento altamente proteico ottenuto dalla lavorazione del glutine del frumento o anche del kamut e del farro. Per insaporirlo durante la preparazione vengono aggiunte l'alga kombu, la salsa di soya ed il sale ed il risultato è un alimento estremamente digeribile, povero in grassi (1,5%) senza colesterolo e grassi saturi. Anche le calorie sono veramente pochine, 120 pr 100 gr di prodotto.
Si compra nei negozi bio e lo si trova di tante marche e di tanti tipi. Lo si può preparare anche da soli in casa, personalmente non l'ho mai fatto perchè voglio che il seitan mantenga la sua fantastica caratteristica di non richiedere toppi tempi di preparazione!
Fondamentalmente lo si trova al naturale ed alla piastra: quello al naturale ha un sapore molto delicato, direi abbastanza neutro e tritato è perfetto per il ragù o per qualsiasi tipo di ripieno, quello alla piastra ha un sapore più deciso, ricorda un pochino il gusto dell'arrosto. Personalmente ho un debole per il seitan alla piastra lavorato a mano della Soialab, mi piace veramente tantissimo e si presta a molte preparazioni classiche come sostituto della carne.
Oggi, a dimostrazione, posto la ricetta di queste scaloppine, sono veramente appetitose ve lo assicuro!
Scaloppine di seitan al limone

1 confezione di seitan alla piastra
120 gr di farina
succo di 1 limone
sale, olio, una noce di burro
Come prima cosa si devono affettare i due o tre pezzi di seitan che troverete nella confezione. Tagliateli sottili nel senso della larghezza e ricavatene della scaloppine che passerete nella farina esattamente come si fa con  le fettine di carne.
In una padella antiaderente mettere la noce di burro e l'olio evo e scaldare a fuoco vivace. Quando l'olio ed il burro cominciano a sfrigolare aggiungere le fettine e rosolarle mantenendo i fuoco vivace. Dopo un minuto irrorare con metà succo di limone e  girare le scaloppine. Aggiungere il restante succo, salare leggermente e, dopo aver coperto, abbassare la fiamma al minimo. Lasciar cuocere ancora per qualche minuto in modo che il seitan si insaporisca bene e si ammorbidisca quindi servirlo bello caldo.
Buon appetito!


13 settembre 2011

Tra un punto e l'altro.

La passione per le lane e gli aghi ed i fili non può naturalmente tenermi lontana dagli amati libri e quindi ecco alcuni cenni sui due ultimi, appena terminati.
Il primo è:

Partendo da un reale fatto di cronaca, in questo romanzo la Oates è riuscita a creare una storia che avvince e nello stesso tempo crea nel lettore un senso di disagio e di fastidio. Attraverso le parole di Skyler ci conduce in seno ad una agiata famiglia americana in cui, dietro la solita facciata di cristiana rispettabilità, albergano nevrosi e disagi che porteranno al tragico epilogo della vita della piccola Bliss.
Un disperante senso di angoscia pervade le pagine del libro, si assiste impotenti a quello che può capitare a bambini vittime  dei sogni frustati dei genitori.  La Oates è fantastica nel farci entrare in contatto con il senso di smarrimento e di angoscia dei due fratellini, vittime innocenti e soprattutto impotenti di due genitori superficiali ed ignoranti. Chiunque abbia avuto l'occasione di vedere i  filmati di quegli spaventosi concorsi di bellezza per bambine che si tengono continuamente negli Stati Uniti avrà provato fastidio e disagio, nel romanzo queste sensazioni vengono amplificate e personalmente, considerando che in effetti i dati di realtà sono veramente molti, ogni tanto ho trovato la lettura faticosa e la scrittura un po' "malata". Ed in questo naturalmente sta la grandezza della scrittrice, Skyler è un ragazzo disturbato e irrimediabilmente segnato e questa è la storia sua e della sua sorellina.
Ogni tanto leggendo questo libro ho veramente provato il bisogno di una boccata di ossigeno e quindi  in contemporanea è stata veramente benefica la lettura del libro di Serena Dandini. Un libro delizioso, divertente, pieno di aneddoti su persone
famose acccomunate dall'irrefrenabile passione per le piante ed il giardinaggio. L'ho trovato molto piacevole perchè mi è sembrato di chiacchierare con una vecchia amica con cui da sempre si sono condivisi film, dischi, libri. La Dandini parla di se stessa giardiniera come di una neofita e dilettante e quindi non dà assolutamente consigli di coltivazione, in compenso però, offre moltissimi spunti per nuove letture, nuovi acquisti in vivai specializzatissimi e nuove fantastiche mete di viaggio. Una volta di più giuro a me stessa che devo andare in Cornovaglia!!


10 settembre 2011

S'ha da finire!

Ho tre lavori sui ferri in questo momento...giuro però che la prossima settimana a quest'ora non ci saranno più! Ce ne saranno altri direte voi, probabilmente sì, ma saranno nuovi ed io sarò meno annoiata.
Vi rendo partecipi così vi annoiate un pochino anche voi :
  il quadrato di Meredith Morioka:









solitamente lo sferruzzo il mattino presto, ancora un po' addormentata prendendo il caffè.

   il maglione per la mia dolce ed alta metà:







questa è la prima manica, devo fare solo più l'altra ed il colletto. E naturalmente le finizioni, sarà con il collo a polo, con la zip. E' lavorato con la NewLanark, colore Swinford, un filato stupendo, ideale per i capi un po' ruvidi e sportivi, l'adoro, ne ho comprato un po' anche per me in un altro colore naturalmente! Questa almeno posso tricottarla mentre leggo, non devo guardare nulla, è maglia rasata.

   la copertina per Cuore di maglia :
  






sempre con me, nella borsetta, sulla sedia in cucina, ci scappa sempre qualche ferro, mentre aspetto per l'acqua del tè, mentre sono al telefono, mentre parlo con qualche amica in visita...ed intanto si allunga e presto sarà pronta!


8 settembre 2011

Riquadro 9!

Ebbene, in vacanza ho lavorato naturalmente. Ho continuato il mio lavoro a punto croce ed ho completato i riquadro n°9 che rappresenta una chiesetta mooolto particolareggiata ed un delizioso albero natalizio!
Per quanto riguarda il côté tricot, ho terminato il Kal di luglio/agosto, l'Huldan Takki che è facile da fare, ma un po' noioso in quanto comporta un'eterna serie di giri a maglia rasata. Ideale per guardare la televisione  o per chaccherare con le amiche!
Il risultato finale mi piace, è un cardigan semplice, perfetto per le passeggiate autunnali quando finalmente verrà il momento di coprirsi e si potrà tornare ad avvolgersi nei nostri scialli e nelle nostre maglie....

5 settembre 2011

Quiche alla zucca e porri

Tra le bellissime cose che capitano in autuno c'è anche la maturazione delle zucche. Che sono bellissime e piaciono a tutti perchè sono allegre e grandiose, e nella memoria di tutti noi, pronte a diventare cocchi incantati!
Non solo bellissime, anche molto buone. Credo di poterle cucinare in almeno venti modi diversi, forse anche di più, ma non voglio esagerare.
Oggi propongo la ricetta di una quiche veloce veloce perchè prevede l'utilizzo della pasta sfoglia, quella pronta ed è perfetta per una cena, magari accompagnata da una insalatina di radicchio trevigiano.
     Quiche alla zucca e porri


1 rotolo di pasta sfoglia
500 g di zucca pulita
1 porro
1 uovo
60 g di pecorino romano
olio, noce moscata, pepe
salsa di soya

Accendere il forno a 180° e dopo aver tagliato  la zucca a fette spesse qualche millimetro metterle a cuocere su una placca da forno rivestita con carta oleata.
Mentre la zucca cuoce affettare a pezzettini piccoli il porro e metterlo a cuocere in una padella con un cucchiaio d'olio ed un pochino di salsa di soia. Quando il porro è ben stufato unirlo alla zucca cotta e schiacciata con una forchetta insieme al pecorino grattugiato, l'uovo, la noce moscata, il sale ed un pizzico di pepe. Mescolare accuratamente.
Rivestire con la sfoglia uno stampo, bucherellare il fondo della pasta e versare il composto di zucca  Cuocere a 180° per una ventina di minuti.
Servire tiepida, buon appetito!

1 settembre 2011

Emma ed il Giveaway di settembre




La fantastica Emma colpisce ancora!
Questa volta con un Giveaway per festeggiare il sospirato ed atteso ritorno dell'autunno!
Chissà!

31 agosto 2011

Il ritorno


Tra le gioie della mia vita in collina sicuramente c'è anche quellla di tornare dalle vacanze con una gran voglia di ritrovare la  casa ed il  giardino. La fatica del rientro è tanta perchè è incredibile come in soli venti giorni si possano scatenare le forze della natura! Il mio è un giardino di vecchio impianto campagnolo, molto poco leccato, molto poco domestico, basta un attimo ed oplà, dal nulla crescono erbacce legnose ed altissime. La caratteristica di quest'anno è il tentativo di colonizzazione di un plotone di talpe agguerrite che hanno scavato buche e gallerie ovunque, anche nel recinto delle tartarughe...
Ed allora si lavora! Freneticamente, per riportare tutto ad un livello accettabile ed in un attimo le mani curate diventano quelle dure e rovinate di un contadino e le gambe sono segnate da graffi e morsicature. La mia dolce rosa Marmaid ha prodotto dei rami lunghi più di due metri! Ma che simpatica.
Poi però, finalmente, eseguiti i lavori più di fatica  è la volta del lavoro minuzioso, della pulizia meticolosa ai piedi delle singole piante e  ritrovarle, liberarle è bellissimo, un po' come ritrovare delle vecchie amiche. Ed allora viene quasi da salutarle, ma ciao, eccoti , stai proprio bene, appena un po' soffocata da questa erbaccia invadente, però guarda guarda che bei boccioli che ci sono ancora qua...
E così ci si scorda un po' delle difficoltà del momento, si ferma un attimo il tempo, si vive  la semplicità di un fiore, il ronzio di un'ape.

31 luglio 2011

Anche i riquadro sei, quello di luglio è completato.
Proprio all'ultimo! Però sono a metà dell'opera! Dovrei riuscire a fare  i prossimi due in un mese per poter arrivare giusta a Natale con il lavoro ultimato...la vedo dura!
Le knitters-amiche continuano a proporre e a tentarmi ed io non so resistere. Ultima grande tentazione questi modelli, sono bellissimi, dateci un'occhiata perchè vale veramente la pena.
Ed intanto oggi parto per Cogne e devo ancora fare i bagagli, o meglio, chiudere casa. Che è una cosa che detesto fare quasi come svuotare la lavastoviglie. Uff!! Vita dura.
Ci si sente e ci si rivede più in là, anche il mio piccolo blog va in vacanza, a fine mese gli aggiornamenti sui avori in corso!

25 luglio 2011

Niente è più intatto di un cuore spezzato

More about Niente è più intatto di un cuore spezzato

Dusan e Rodmilla, due giovanissimi rom, sono i protagonisti di una storia vera che si dipana tra la Serbia ed il campo di concentramento di Auschwitz fino alla rivolta dello Zigeunerlager dove settemila zingari trovano il coraggio e la forza di ribellarsi ai nazisti per sfuggire alle camere a gas.

Ho amato questo libro perchè mi ha avvicinato ad una cultura di cui personalmente so pochissimo, e quel poco che so è sicuramente condizionato dalla diffidenza e dal pregiudizio. Come diceva Fabrizio de Andrè, quello degli zingari è l'unico popolo che non ha mai combattuto una guerra e,come aggiunge Vanna de Angelis, è l'unico popolo che non ha mai fatto prostituire la sue donne.
Attraverso le pagine di questo romanzo mi sono avvicinata ad un modo di vivere sicuramente molto diverso dal nostro, ma anche molto particolare ed anche tutta la parte in cui si parla dell'apporto dei Rom alla resistenza anti-nazista in Serbia mi ha fatto conoscere una pagina di storia che non conoscevo.
Come al solito, la lettura di un libro significativo può essere il punto di partenza per un approfondimento e per una ricerca più completa. Sicuramente resta l'amaro in bocca nel vedere come  atavici pregiudizi rimangono nl tempo impedendoci di avere una mentalità più libera ed aperta,meno concentrata sulla nostra specifica realtà.