31 agosto 2011

Il ritorno


Tra le gioie della mia vita in collina sicuramente c'è anche quellla di tornare dalle vacanze con una gran voglia di ritrovare la  casa ed il  giardino. La fatica del rientro è tanta perchè è incredibile come in soli venti giorni si possano scatenare le forze della natura! Il mio è un giardino di vecchio impianto campagnolo, molto poco leccato, molto poco domestico, basta un attimo ed oplà, dal nulla crescono erbacce legnose ed altissime. La caratteristica di quest'anno è il tentativo di colonizzazione di un plotone di talpe agguerrite che hanno scavato buche e gallerie ovunque, anche nel recinto delle tartarughe...
Ed allora si lavora! Freneticamente, per riportare tutto ad un livello accettabile ed in un attimo le mani curate diventano quelle dure e rovinate di un contadino e le gambe sono segnate da graffi e morsicature. La mia dolce rosa Marmaid ha prodotto dei rami lunghi più di due metri! Ma che simpatica.
Poi però, finalmente, eseguiti i lavori più di fatica  è la volta del lavoro minuzioso, della pulizia meticolosa ai piedi delle singole piante e  ritrovarle, liberarle è bellissimo, un po' come ritrovare delle vecchie amiche. Ed allora viene quasi da salutarle, ma ciao, eccoti , stai proprio bene, appena un po' soffocata da questa erbaccia invadente, però guarda guarda che bei boccioli che ci sono ancora qua...
E così ci si scorda un po' delle difficoltà del momento, si ferma un attimo il tempo, si vive  la semplicità di un fiore, il ronzio di un'ape.