Questo non significa però che poi la notte, al calduccio del letto ed alla fioca luce della lampada non riesca a leggere qualche pagina e ad innamorarmi perdutamente di uno scrittore noto, notissimo ai più, ma sconosciuto per me! In realtà di lui conoscevo la trasposizioni cinematografica di due sue opere, "La strada" e "Non è un paese per vecchi" e quindi, essendomi piaciuti molto i film pensavo di leggerlo prima o poi...
Ed allora, complice Gonza, la blogger di Libritudine, ecco che mi sono divorata i primi due libri dei tre che compongono la "Trilogia della frontiera"
e
Cosa vi posso dire? Nella scrittura di McCarthy non c'è spazio per il superfluo eppure sa trasmettere immagini ed emozioni , atmosfere, silenzi, profondità. Le sue parole appena lette a lungo sono rieccheggiate nella mia mente portandomi in luoghi pervasi da estreme solitudini e silenzi sferzati dal vento.
I suoi personaggi sono uomini sempre alla ricerca di qualche cosa, di un posto dove trovare pace forse, sono anche un po' selvaggi, rudi, estremi, eppure affascinanti, leali, fondamentalmente buoni e disperati.
Me ne manca uno, "Citta della pianura", faccio una piccola pausa, poi lo leggo!