11 novembre 2017

Lucarelli - Intrigo italiano

Dopo tanto tempo eccomi a leggere nuovamente un giallo di Carlo Lucarelli, autore che ho amato moltissimo quando non appariva in TV e di lui si potevano pensare solo belle cose.
Ho amato molto la sua scrittura, specialmente in Almost Blue e ne L'isola dell'angelo caduto che sono i primi libri suoi che ho letto.
Apprezzo di lui la capacità di creare le atmosfere, di descrivere i luoghi, anche il suo ritmo non mi dispiace. E mi piace quando parla di Bologna, città bellissima ed affascinante.

Questo suo ultimo, dal punto di vista della trama non è un granché, anzi. Persino fiacco e scontato. C'è una gelida Bologna sotto la neve, tra Natale e Capodanno del 1953 e c'è il ritorno del commissario de Luca, ma questo non basta.
Alla fine del libro, però, nei Ringraziamenti che  mi ostino sempre a leggere dall'inizio alla fine, l'autore cita il fotografo Walter Breveglieri ed ecco che improvvisamente il gioco è valso la candela! Sono andata a vedermi la sue foto e sono stupende, il ritratto di un mondo già così lontano e scomparso, l'Italia del dopoguerra, l'ottimismo un po' naïf che traspare dai sorrisi, dai volti, dalle immagini di una Bologna in bianco e nero, entusiasta di assaporare la modernità.








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