25 luglio 2011

Niente è più intatto di un cuore spezzato

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Dusan e Rodmilla, due giovanissimi rom, sono i protagonisti di una storia vera che si dipana tra la Serbia ed il campo di concentramento di Auschwitz fino alla rivolta dello Zigeunerlager dove settemila zingari trovano il coraggio e la forza di ribellarsi ai nazisti per sfuggire alle camere a gas.

Ho amato questo libro perchè mi ha avvicinato ad una cultura di cui personalmente so pochissimo, e quel poco che so è sicuramente condizionato dalla diffidenza e dal pregiudizio. Come diceva Fabrizio de Andrè, quello degli zingari è l'unico popolo che non ha mai combattuto una guerra e,come aggiunge Vanna de Angelis, è l'unico popolo che non ha mai fatto prostituire la sue donne.
Attraverso le pagine di questo romanzo mi sono avvicinata ad un modo di vivere sicuramente molto diverso dal nostro, ma anche molto particolare ed anche tutta la parte in cui si parla dell'apporto dei Rom alla resistenza anti-nazista in Serbia mi ha fatto conoscere una pagina di storia che non conoscevo.
Come al solito, la lettura di un libro significativo può essere il punto di partenza per un approfondimento e per una ricerca più completa. Sicuramente resta l'amaro in bocca nel vedere come  atavici pregiudizi rimangono nl tempo impedendoci di avere una mentalità più libera ed aperta,meno concentrata sulla nostra specifica realtà.



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