Da domani sarò in montagna! Con la famiglia tutta, Maggie compresa naturalmente. E con le lane, i fili ed i libri. Due settimane di ritmi lenti, di passeggiate con gli sci nel Parco, di cene e chiacchiere con gli amici, ma naturalmente anche di sferruzzamenti e ricami.
Ed allora, tanti auguri a tutti, buone feste ed arrivederci nel 2011!
23 dicembre 2010
20 dicembre 2010
Wood: dietro e davanti!
Ecco qua il mio golfino finito. L'ho chiamato Wood perchè ha il colore dei boschi d'estate e in omaggio agli alberi che sono tra le cose che amo di più al mondo.
Mi piace com'è venuto e mi piace l'incredibile morbidezza della Lima di Rowan, è un filato veramente riuscito che credo rilavorerò molto presto.
Davanti e dietro perchè sono diversi!
Mi piace com'è venuto e mi piace l'incredibile morbidezza della Lima di Rowan, è un filato veramente riuscito che credo rilavorerò molto presto.
Davanti e dietro perchè sono diversi!
16 dicembre 2010
Un pane profumato e dei nuovi gomitoli.
Ieri pomeriggio ho preparato per la prima volta questo pane ed il risultato mi è piaciuto tantissimo. E' un pane profumato, dal gusto intenso, un po' dolce, perfetto per accompagnare formaggi dal gusto deciso. Questa mattina me lo sono allegramente pappato spalmato di burro ed è veramente fantastico, se avete un attimo di tempo ve lo consiglio veramente. Io l'ho fatto in uno stampo a cassetta, ma nulla vieta di farne invece dei piccoli panini, sicuramente più adatti per una cena.
Pane alla farina di castagne con noci ed uvetta
250 g farina manitoba
75 g farina di castagne
1 cucchiaino di malto d'orzo
20 g di uva passa
20 g di gherigli di noce sminuzzati
10 g di lievito di birra fresco o 4 g di lievito di birra secco
4 cucchiai di zucchero
1 cucchiaino di sale
180 g d'acqua
Mescolare in una ciotola le farine con lo zucchero ed il lievito, fare un buco al centro ed aggiungere l'acqua tiepida ed il malto. Aggiungere il sale e per ultimo le uvette e le noci.
Impastare per una decina di minuti se lo fate a mano, quindi lasciare lievitare coperto in un posto caldo al riparo dalle correnti d'aria. Quando ha raddoppiato il suo volume metterlo in uno stampo foderato con la carta oleata o farne invece dei panini da disporre sulla placca
del forno. Cuocere a 180° .
Buon appetito!
E questi invece i nuovi gomitoli acquistati per fare Dominika, la bella giacca di Rowan che vi ho fatto vedere qualche tempo fa. Finalmente sono arrivati! Purtroppo la Compagnia del Cotone non tiene il filato consigliato da Rowan e cioè l'Aran Tweed che è più spesso e forse un po' più ruvido(sigh!), mi vedo costretta ad utilizzare quindi il Felted Tweed messo doppio.I colori sono gli stessi, e devo dire che sono tutti assolutamente fantastici, se siete di Torino o se ci passate andate a dare un'occhiata, ve ne innamorerete!
E adesso, non mi resta che fare il campione, tradurre i punti più ostici del pattern e iniziare!
14 dicembre 2010
In Asia, Tiziano Terzani
Da tanto tempo volevo leggere i libri di Terzani, questo è il primo a cui mi avvicino, complice una lettura di gruppo su Anobii. E una raccolta di articoli che il giornalista scrive una ventina di anni fa mentre era inviato per Der Spiegel per l'appunto in Asia.
In un primo momento, dopo i primi capitoli mi sono detta: già, però, uff, ma sono notizie vecchi, reportages sorpassati, a me interessa l'adesso. Però dovevo andare avanti con i compagni di lettura ed il mio giudizio è cambiato. Il libro è bellissimo, molto interessante, Terzani scrive bene, è acuto, essenziale, sensibile. Si rimane increduli nel constatare come in soli vent'anni possano cambiare i destini di un paese, le sue realtà sociali.
Le pagine sull'Indocina, il Vietnam, la Cambogia, il Mianmar sono strazianti, quelle sul Giappone divertenti, ti lasciano un po' perplessa, pensi che magari adesso la realtà sarà un po' cambiata, migliorata magari, quelle sul Mustang ti mettono addosso una voglia di partire il giorno stesso, il successivo,magari, giusto per procurarsi il biglietto!
E soprattutto, rimane una gran voglia di saperne di più, di documentarsi, di andare a vedere com'è finita e questo secondo me è è uno dei migliori viatici che un libro possa lasciare, la voglia di proseguire un cammino iniziato tra le sue pagine e seguirlo su altre, nuove, tante!
9 dicembre 2010
Biscottini per Natale
Vorrei riuscire a pubblicare qualche ricetta assolutamente sicura e collaudata di biscotti, dolci e dolcetti da fare e regalare per Natale. Quella di preparare i dolci natalizi è un'attività che mi piace tantissimo perchè adoro regalarli, mi piace pensare che quando verranno mangiati qualcuno penserà a me con simpatia ed allegria.Sono ricette a volte molto burrose, ma non è questo il momento di stare a fare tanto le difficili, il burro, di qualità oltretutto, è un ingrediente essenziale nei dolci, per me niente burro, niente dolce! E poi, se si resiste, basta mangiarne pochi...
Biscotti di avena e uvetta

per una ventina di biscotti occorrono:
180 g farina integrale
60 g farina di avena macinata fine
60 g zucchero di canna
un pizzico di sale (sempre!)
1 cucchiaino di lievito in polvere
120 g burro
60 g uvetta
1 uovo sbattuto
Preriscaldare il forno a 180°. Mettere le farine, il sale, lo zucchero ed il lievito in una ciotola e mescolare accuratamente.
Incorporare il burro fino ad avere un impasto che si sbriciola poi aggiungere le uvette (non devono essere lasciate nell'acqua prima) e l'uovo sbattuto. Lavorare ancora qualche minuto fino ad ottenere un impasto morbido che possa essere steso su un piano infarinato ad un'altezza di circa 3mm. Ritagliare i biscotti con uno stampino a piacere ma non troppo piccolo e disporli su una placca rivestita con la carta da forno. Impastare e ritagliare gli avanzi fino a terminare la pasta senza aggiungere naturalmente troppa farina.
Cuocere fino a che non li vedete leggermente dorati.
Sono biscotti che amo molto per il loro gusto deciso ed un po' rustico. Non sono troppo dolci, è l'uvetta che dà il tocco di dolcezza necessario
5 dicembre 2010
Qualche crocetta!
Eh già, un po' di tempo deve essere dedicato anche al punto croce! E quindi sto preparando un cuore invernale, un cuore da appendere da qualche parte in casa, un cuore che mi piace tantissimo così come mi piaciono tantissimo tutti gli schemi creati dalla fantastica Gazette. Il cuore è suo naturalmente e se vi piace vi consiglio di fare un giretto sul suo blog ricchissimo di spunti anche per il Natale.
E poi, parlando di punto croce, non so resistere ed avendo pubblicato qua le immagini di un lavoro finito da qualche tempo, condivido con voi ancora una foto, quella della coperta aggiunta a scaldare e a rallegrare queste fredde notti invernali!
29 novembre 2010
ANN McCauley, il quinto!
E ciao! Ecco il quinto quadrato della coperta, carino no? Il motivo centrale mi è piaciuto talmente che l'ho utilizzato per il davanti del golfino Rowan che gironzola sulle poltrone ed i divani di questi tempi.
Fare questi quadrati è molto divertente perchè il lavoro cambia continuamente ed ogni quadrato realizzato è per me una sfida vinta, ora però sospendo perchè devo
dare spazio agli altri progetti iniziati. E devo terminare il golfino, che mi serve anche!
24 novembre 2010
C'era una volta...

A quei tempi le Emmefassio, le Micicute, le Amelie,le Fragole erano perfette sconosciute. E le Isolde? Al massimo delle eroine nibelunghe. E che diamine!
E finito un lavoro, se ne iniziava un altro. Ed il cesto dei gomitoli era solo uno e solo in un posto.
Ed invece niente! Tutto finito! Eccomi qua in preda alla sindrome delle Laniste quasi Anonime, con quattro lavori in corso d'opera, un angolo del salotto oramai nascosto dalla lana, ferri a due punte, circolari, a una punta, contagiri, marca punti...una vera bellezza, mi diverto da matti!
Grazie a tutte.
23 novembre 2010
Happy Inside
Chi meglio di un gatto sa apprezzare la comodità di una casa accogliente?
Il cuscino più soffice, la poltrona più comoda, il letto più caldo, se c'è un gatto in casa non c'è dubbio li sceglierà senza esitare! Ed allora IKEA ha fatto testare proprio ai gatti le qualità dei suoi prodotti e ne ha liberati 100 nel suo negozio di Wembley, in Inghilterra...
Direi un esperimento molto divertente!
19 novembre 2010
E' arrivato un pacco...
da CasaCenina ! Ordinato sabato scorso, arrivato ieri...sono velocissimi parbleu!
Ispirata da una grande, non ho potuto resistere ed anch'io ho ordinato lo schema del Chistmas at Hawk Run Hollow perchè è troppo bello!
Vorrei sapere perché sono sempre i lavori più lunghi che mi attraggono, forse è la pazienza e la lentezza che in qualche modo sono insiti in questi progetti a farmeli preferire. Poi però, questi progetti interferiscono con quelli più veloci, e così rischio di diventare ansiosa...
Ma tant'è, vi invito a fare questo pane, così impastando con calma e delicatezza, a lungo, le tensioni si allentano e la casa si riempie di un profumo che coccola.
Pane alla zucca e castagne
300 g di purea di zucca
350 g di farina 00
60 g di farina di castagne
65 ml di acqua di cottura della zucca
1 cucchiaino e mezzo di sale
1 cucchiaino e mezzo di livito di birra disidratato
Cuocere in acqua salata la zucca tagliata a cubetti per una decina di minuti o fino ache non è bella morbida. Scolarla conservando il liquido di cottura e schiacciarla con un forchetta.
Mettere la purea ottenuta in una ciotola capiente e d aggiungere gli altri ingredienti mescolando prima ed impastando dolcemente poi per una decina di minuti. Ai deve ottenere un impasto liscio ed elastico.
Lasciar lievitare al riparo delle correnti d'aria per un'ora e mezza, fino a che non è raddoppiato di volume quindi riprendere l'impasto e lavorarlo ancora qualche minuto. Dargli la forma desiderata e disporlo sulla placca del forno rivestita di carta per alimenti a lievitare ancora per 30, 45 minuti.
Scaldare il forno a 230° e infornare il pane. A cottura ultimata, (il tempo dipende dalla pezzatura del pane), far raffreddare su una grata.
E' molto buono, buon appetito!
Ispirata da una grande, non ho potuto resistere ed anch'io ho ordinato lo schema del Chistmas at Hawk Run Hollow perchè è troppo bello!
Vorrei sapere perché sono sempre i lavori più lunghi che mi attraggono, forse è la pazienza e la lentezza che in qualche modo sono insiti in questi progetti a farmeli preferire. Poi però, questi progetti interferiscono con quelli più veloci, e così rischio di diventare ansiosa...
Ma tant'è, vi invito a fare questo pane, così impastando con calma e delicatezza, a lungo, le tensioni si allentano e la casa si riempie di un profumo che coccola.
Pane alla zucca e castagne
300 g di purea di zucca
350 g di farina 00
60 g di farina di castagne
65 ml di acqua di cottura della zucca
1 cucchiaino e mezzo di sale
1 cucchiaino e mezzo di livito di birra disidratato
Cuocere in acqua salata la zucca tagliata a cubetti per una decina di minuti o fino ache non è bella morbida. Scolarla conservando il liquido di cottura e schiacciarla con un forchetta.
Mettere la purea ottenuta in una ciotola capiente e d aggiungere gli altri ingredienti mescolando prima ed impastando dolcemente poi per una decina di minuti. Ai deve ottenere un impasto liscio ed elastico.
Lasciar lievitare al riparo delle correnti d'aria per un'ora e mezza, fino a che non è raddoppiato di volume quindi riprendere l'impasto e lavorarlo ancora qualche minuto. Dargli la forma desiderata e disporlo sulla placca del forno rivestita di carta per alimenti a lievitare ancora per 30, 45 minuti.
Scaldare il forno a 230° e infornare il pane. A cottura ultimata, (il tempo dipende dalla pezzatura del pane), far raffreddare su una grata.
E' molto buono, buon appetito!
17 novembre 2010
Finalmente!

Un po' di luce! E di azzurro, forse persino del sole oggi! Mi piace la pioggia, anche le nebbia a volte, è così intima, però ultimamente si sta un po' esagerando. Quando mi ritrovo alle nove di sera a passare lo straccio per terra a cancellare tutto il fango e le impronte di zampette canine per la quarta volta nella giornata, significa proprio che non se ne può più. Senza contare che mi intaso il Mac a forza di scaricare modelli di scialli e moffole, e faccio ingrassare tutti perchè sforno dolci a ripetizione e quindi occorre veramente un po' di sole, per poter stare fuori e riprendere le lunghe passeggiate.
Ah, intanto un nuovo quadrato si aggiunge, e così siamo a quattro, ho quasi finito praticamente!Ginette Balanger, così ho imparato il punto Astrakan che quest'anno è usato in tantissimi modelli come bordo
12 novembre 2010
Parmigiana di zucchine
Ieri ho fatto ancora una volta questa parmigiana perchè è proprio buona e si prepara in un attimo, certo però che l'ideale è prepararla durante l'estate, quando l'orto ci soffoca di zucchine ed uno si deve inventare mille modi per cucinarle.
L'unico vantaggio a cucinarle adesso è che almeno il forno acceso molto caldo è un piacere e non una sofferenza!
Per prepararla occorrono:
4 o 5 zucchine medie
parmigiano grttugiato fresco
mozzarella o scamorza fresca e dolce
olio extravergine
pangrattato,sale
Il procedimento è semplice e veloce, bisogna solo fare attenzione a tagliare le zucchine per il lungo spesse non più di 2,3 mm.
Come prima cosa accendere il forno a 200°.
Affettare le zucchine e disporle in una pirofila unta con poco olio alternando gli strati di zucchine a quelli di mozzarella e parmigiano aggiungendo pochissimo sale di tanto in tanto. Normalmente scelgo di usare la provola perchè fà meno acqua, se mi manca però, la mozzarella va altrettanto bene, basta sgocciolarla con cura.
Arrivati all'ultimo strato, cospargere leggermente con il pangrattato e fare un bel giro d'olio.
Infornare.
Il forno deve essere bello caldo, la cottura molto veloce!
Buon appetito!
L'unico vantaggio a cucinarle adesso è che almeno il forno acceso molto caldo è un piacere e non una sofferenza!
Per prepararla occorrono:
4 o 5 zucchine medie
parmigiano grttugiato fresco
mozzarella o scamorza fresca e dolce
olio extravergine
pangrattato,sale
Il procedimento è semplice e veloce, bisogna solo fare attenzione a tagliare le zucchine per il lungo spesse non più di 2,3 mm.
Come prima cosa accendere il forno a 200°.
Affettare le zucchine e disporle in una pirofila unta con poco olio alternando gli strati di zucchine a quelli di mozzarella e parmigiano aggiungendo pochissimo sale di tanto in tanto. Normalmente scelgo di usare la provola perchè fà meno acqua, se mi manca però, la mozzarella va altrettanto bene, basta sgocciolarla con cura.
Arrivati all'ultimo strato, cospargere leggermente con il pangrattato e fare un bel giro d'olio.
Infornare.
Il forno deve essere bello caldo, la cottura molto veloce!
Buon appetito!
10 novembre 2010
Una storia d'amore ambientata in India in un contesto storico e sociale che assolutamente non conoscevo, in una comunità cioè di iraniani zoroastriani emigrati dal loro paese a causa delle persecuzioni musulmane. Gli iraniani (e l'autore ne è un loro discendente) in India trovano un luogo in cui stabilirsi ed arricchirsi ma, come spesso capita, dimenticano molto velocemente la loro condizione di profughi e diseredati e sfruttano con crudeltà e spietatezza la popolazione dei villaggi rurali della zona.
Il protagonista è il figlio di un ricco possidente che si innamora di una giovane donna del villaggio, vittima di un marito ubriacone e violento.
Leggendo questo libro salta agli occhi come le donne siano sempre proprio l'anello più debole della catena, sfruttate e maltrattate senza pietà. In effetti non è che il libro dica niente di nuovo a riguardo, rimango sempre sconvolta però, di fronte a situazioni simili, stento a credere che possano esistere "culture" e tradizioni che perpetuano simili comportamenti.
9 novembre 2010
Il terzo: Ann Strong
E' il terzo di quelli facili. Mi piace molto il motivo centrale perchè rappresenta dei melograni che sono frutti fantastici e bellissimi di un alberello anche lui molto bello che a primavera inoltrata porta dei fiori vermigli (riminiscenze scolastiche!) screziati di bianco.
E' un motivo che prima o poi mi piacerebbe usare su un golfino o un cardigan, devo avere la lana giusta però perché la Lima di Rowan che ho appena comprato non va bene, il punto non risalta affatto.
Dopo molte prove, lunghe riflessioni, estenuanti campioni mi sono decisa e ieri sera ho iniziato la nuova maglia con la Lima per l'appunto! Ma che strano filato...morbidissimo, ma dà un effetto leggermente infeltrito ed i punti ci affogano un po' dentro, non risaltano per niente. Ecco il motivo delle tante prove!
Adesso ho iniziato il dietro che è molto semplice, il davanti sarà più ricco e tridimensionale...
Aspetto dei pareri!
E' un motivo che prima o poi mi piacerebbe usare su un golfino o un cardigan, devo avere la lana giusta però perché la Lima di Rowan che ho appena comprato non va bene, il punto non risalta affatto.
Dopo molte prove, lunghe riflessioni, estenuanti campioni mi sono decisa e ieri sera ho iniziato la nuova maglia con la Lima per l'appunto! Ma che strano filato...morbidissimo, ma dà un effetto leggermente infeltrito ed i punti ci affogano un po' dentro, non risaltano per niente. Ecco il motivo delle tante prove!
Adesso ho iniziato il dietro che è molto semplice, il davanti sarà più ricco e tridimensionale...
Aspetto dei pareri!
4 novembre 2010
1 novembre 2010
Barbara McIntire, il secondo!
Eccolo qua! Bello intrecciato, direi.
E' la Lima di Rowan, un filato molto particolare, praticamente tutto alpaca che si presenta come una leggerissima catenella e quindi sembra estremamente leggera.
Questa sera forse riesco a fare un campione e a decidere cosa farne. Credo un piccolo cardigan, un po' Aran anche questo, tanto per non uscire dal Mood.
E sperando che l'altra (lana per la giacca, intendo), non arrivi tanto presto!
Il mio secondo quadrato per la coperta. Non così facile, bisogna fare moltissima attenzione e personalmente non ho ritenuto di dover memorizzare uno schema così complicato e quindi ho sempre dovuto tenere il conto dei ferri e seguire lo schema.
Lo sapevo di dover portare pazienza...
E poi, la scorsa settimana, sono andata alla Compagnia del cotone per procurarmi la lana per fare la giacca di cui ho parlato lo scorso mese: non c'era tutta, la devo aspettare purtroppo, e quindi, ahimè, non sono riuscita a sottrarmi alla tentazione e sono tornata a casa con questa:
Questa sera forse riesco a fare un campione e a decidere cosa farne. Credo un piccolo cardigan, un po' Aran anche questo, tanto per non uscire dal Mood.
E sperando che l'altra (lana per la giacca, intendo), non arrivi tanto presto!
31 ottobre 2010
Domenica mattina, piove...
...ed allora si fanno i pancakes!
Ultima domenica di ottobre, prima domenica di ora solare e quindi prima mattina in cui si ha a disposizione un'ora in più, si può fare tutto con calma e poi, tanto, fuori, piove a catinelle.
Con i pancakes la colazione è fantastica, i vecchi (G ed io) se li pappano con lo sciroppo d'acero, i giovani (Stefano) le ricoprono di Nutella.
Ultimamente ho messo a punto una ricettina veramente molto soddisfacente con cui si ottengono pancakes soffici e deliziosi, se volete provare a farli, ecco la ricetta, con queste dosi si ottengono una decina di pancakes, poi, dipende anche molto dalla padella che si usa, le mie sono fatte in una da 20.
160 g farina
1/2 sacchetto di lievito
1 cucchiaio di zucchero
2 uova sbattute
30 g burro sciolto (nel padellino in cui fate i PC)
1 pizzico di sale
latte, non so dire, si aggiunge alla fine per ottenere un composto morbido, che si possa prendere a cucchiaiate e versare in padella in modo che si distribuisca con facilità, senza però essere troppo liquido. ( guardare la foto...)
Versare la farina setacciata con il lievito in una ciotola,aggiungere zucchero, sale, fare una fontana al centro ed aggiungervi le uova sbattute ed il burro. Mescolare accuratamente con una frusta aggiungendo anche il latte.
Far riposare una decina di minuti e quindi cuocere i pancakes uno per volta in un padellino antiaderente ben caldo in cui appunto si versa la pasta a cucchiaiate (2 o 3 per frittella). Quando sulla superficie cominciano a comparire delle bolle è ora di girare, tirando il pancake in aria come faceva Paperino se ve la sentite oppure aiutandovi semplicemente con una paletta.
Tenere in caldo man mano che cuocete le altre.
Buon appetito!
27 ottobre 2010
L'abito di piume
Era tanto che non leggevo un libro della Yoshimoto. Anche perché gli ultimi mi avevano un po' deluso.
Questo l'ho letto perché partecipo ad un gruppo di lettura su Anobii e quindi, per correttezza, ho letto il libro scelto dai miei "compagni di viaggio"!


E mi è anche piaciuto. E' una storia lieve e delicata, quasi una fiaba, in cui una ragazza in seguito ad una delusione d'amore abbandona Tokyo e torna al suo villaggio natale in montagna.E lentamente si rimpossessa di luoghi ed emozioni, di ricordi che credeva persi per sempre. Ed anche della natura con i suoi incanti ed i suoi silenzi, del fiume e del suo rumore, dell'aria e del vento, delle persone e degli affetti.
22 ottobre 2010
Carol Adams, il primo...
...di venti! I venti quadrati della coperta.
Questo è facile, ha la caratteristica di essere assolutamente reversibile, il diritto del lavoro è assolutamente identico al rovescio : questo naturalmente per facilitare le cose!
Il prossimo sarà il pattern di Barbara McIntire.
E poi però finalmente sono riuscita a fotografare (male, controluce) il Mea shawl iniziato con Emma. Il mio primo scialle, sono soddisfatta, la lana però non è il massimo, troppo pelosa, non lascia vedere il motivo traforato.
Fa lo stesso, tanto ne faccio subito un altro, e poi magari un altro perché lo voglio regalare!
Questo è facile, ha la caratteristica di essere assolutamente reversibile, il diritto del lavoro è assolutamente identico al rovescio : questo naturalmente per facilitare le cose!
Il prossimo sarà il pattern di Barbara McIntire.
E poi però finalmente sono riuscita a fotografare (male, controluce) il Mea shawl iniziato con Emma. Il mio primo scialle, sono soddisfatta, la lana però non è il massimo, troppo pelosa, non lascia vedere il motivo traforato.
Fa lo stesso, tanto ne faccio subito un altro, e poi magari un altro perché lo voglio regalare!
19 ottobre 2010
Torta di Linz
Buonissima, una crostata profumata e ricca che ha il solo difetto di necessitare di un intero vasetto della mia preziosissima confettura di lamponi...
L'ho preparata per due cari amici e quindi è valso il sacrificio!
150 g burro freddo
150 g farina
150 g farina di mandorle
1 tuorlo + 2 tuorli sodi
scorza grattugiata e succo di un limone
1 generoso pizzico di cannella in polvere e uno di chiodi di garofano macinati
1 pizzico di sale (sempre!)
250 g confettura di lamponi
1 tuorlo sbattuto per ricoprire
Mescolare tutti gli ingredienti che servono per la pasta e mescolare velocemente. (Io l'ho fatto nel mixer) Lasciare riposare in frigorifero per un paio d'ore.
Tirare due terzi della pasta dello spessore di 3mm. Foderare una teglia precedentemente rivestita con la carta da forno con la pasta e distribuire la confettura. Ritagliare dalla pasta rimasta delle strisce e disporle a grata sul dolce. Spennellare con il tuorlo sbattuto e cuocere a 200° per circa 35'.
Va tagliata e consumata fredda perchè è estremamente friabile!
Bon appétit!
17 ottobre 2010
Operazione coperta!
Operazione coperta. L'ha chiamata così Claudia, una delle amiche del gruppo di maglia del giovedì sera che con Carla, MariaCristina e me ha deciso di cimentarsi nella grande opera.
Occorrente:
2kg di lana da lavorare preferibilmente con dei ferri n.4
il pattern da acquistare, rigorosamente in inglese
tanta buona volontà
molta pazienza
Qualcuno si vuole aggiungere al gruppo? Io sto traducendo le istruzioni per realizzare le piastrelle che formano questo magnifico plaid e naturalmente posso fornire le schede in italiano volta per volta.
Giovedì sera iniziamo con il pattern creato da Carol Adams perchè è piuttosto semplice e non ci intimorisce troppo!
In effetti questo plaid è il risultato di un concorso organizzato negli USA in cui si chiedeva ai creatori di pattern di proporre dei nuovi disegni in stile Aran, le venti piastrelle che lo compongono sono state giudicate le migliori.
Coraggiosa, questo pomeriggio ho iniziato a testare la mia capacità di traduzione e devo dire che il risultato è stato soddisfacente, il disegno viene come deve.
Eccolo!
Carino no? Appena terminato ve lo faccio vedere nella sua interezza.
Occorrente:
2kg di lana da lavorare preferibilmente con dei ferri n.4
il pattern da acquistare, rigorosamente in inglese
tanta buona volontà
molta pazienza
Qualcuno si vuole aggiungere al gruppo? Io sto traducendo le istruzioni per realizzare le piastrelle che formano questo magnifico plaid e naturalmente posso fornire le schede in italiano volta per volta.
Giovedì sera iniziamo con il pattern creato da Carol Adams perchè è piuttosto semplice e non ci intimorisce troppo!
In effetti questo plaid è il risultato di un concorso organizzato negli USA in cui si chiedeva ai creatori di pattern di proporre dei nuovi disegni in stile Aran, le venti piastrelle che lo compongono sono state giudicate le migliori.
Coraggiosa, questo pomeriggio ho iniziato a testare la mia capacità di traduzione e devo dire che il risultato è stato soddisfacente, il disegno viene come deve.
Eccolo!
Carino no? Appena terminato ve lo faccio vedere nella sua interezza.
16 ottobre 2010
Un giorno
Un libro piacevole, scorre leggero e senza impegno, lo consiglia Hornby ed in effetti potrebbe averlo scritto lui.
Due ragazzi, Emma e Dexter, passano la notte insieme dopo i festeggiamenti per la fine del college, poi si dividono e le loro strade prendono direzioni diverse. Tra di loro c'è un'attrazione che li accompagnerà tutta la vita, li farà incontrare, litigare, passate le vacanze insieme,sperare, ridere e soffrire. Un'amicizia che si snoda nell'arco di vent'anni e accompagna i destini dei due protagonisti.
Il 15 luglio è san Swithin, e la tradizione popolare dice che se a san Swithin piove, pioverà per quaranta giorni.La sera del 15 luglio inizia la storia di Em e Dex e l'autore sceglie di narrarcela facendoceli ritrovare sempre questo stesso giorno, a distanza di un anno e questo è un modo simpatico ed accattivante di raccontare, induce il lettore ad andare avanti nelle storia.
I dialoghi sono divertenti e ben scritti, l'ambientazione londinese non guasta mai, i personaggi, specialmente Emma, ben delineati.
Che dire in definitiva? Sicuramente non una pietra miliare della letteratura anglosassone, ma un libro gradevole e distensivo da leggere la sera prima di addormentarsi, sì!
David Nicholls - Un giorno - Neri Pozza editore
13 ottobre 2010
ROWAN!
Questa mattina sono passata da uno dei miei negozi torinesi preferiti, La Compagnia del Cotone in via Mazzini.
Per me, entrarci è sempre come entrare in un luogo magico, pieno di stimoli e colori e se potessi, confesso che tutte le volte comprerei decine di gomitoli.
Per fortuna è a Torino, è in pieno centro, è in una strada a senso unico e non si può lasciare la macchina in doppia fila che ci passa pure la linea Star, e quindi non è che ci possa fare un salto tutte le volte che voglio!
Per tornare a me, questa mattina sono stata PROPRIO OBBLIGATA a passarci perchè mi serviva un gomitolino di mohair per finire il Mea Shawl iniziato a Manualmente con Emma e quindi....ho rivisto le lane Rowan! Resistervi è un'impresa che ha del sovrumano, ma anche questa volta ci sono riuscita, ma solo perché i miei occhi bramosi sono caduti su questo :
Mi sembra un bellissimo lavoro da fare durante le vacanze di Natale, magari anche prima se non vengo totalmente fagocitata dall'Operazione Coperta che sta prendendo il via e di cui racconterò prestissimo!
Per me, entrarci è sempre come entrare in un luogo magico, pieno di stimoli e colori e se potessi, confesso che tutte le volte comprerei decine di gomitoli.
Per fortuna è a Torino, è in pieno centro, è in una strada a senso unico e non si può lasciare la macchina in doppia fila che ci passa pure la linea Star, e quindi non è che ci possa fare un salto tutte le volte che voglio!
Per tornare a me, questa mattina sono stata PROPRIO OBBLIGATA a passarci perchè mi serviva un gomitolino di mohair per finire il Mea Shawl iniziato a Manualmente con Emma e quindi....ho rivisto le lane Rowan! Resistervi è un'impresa che ha del sovrumano, ma anche questa volta ci sono riuscita, ma solo perché i miei occhi bramosi sono caduti su questo :
Bellissimo! Modelli stupendi da meditare con calma...
E quindi,acquisto rimandato! A breve però, perché assolutamente non posso resistere al modellino che vedete qui sotto e che devo assolutamente sferruzzare.
Non è fantastico?Mi sembra un bellissimo lavoro da fare durante le vacanze di Natale, magari anche prima se non vengo totalmente fagocitata dall'Operazione Coperta che sta prendendo il via e di cui racconterò prestissimo!
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5 ottobre 2010
Zemin - ceci in zimino
Questo è un piatto tipico della cucina ligure che io, però, ho assaggiato quest'estate in montagna perchè ho la fortuna di avere come vicina di casa un'ottima cuoca genovese!
La cucina ligure è fantastica per i vegetariani ricca com'è di preparazioni a base di verdure ed erbette profumate, i prodotti dell'orto si mescolano con sapienza a quelli dei boschi e dei monti che scendono al mare e spessissimo quindi, troviamo i funghi impiegati sia secchi che freschi.
Questa zuppa ha un sapore fantastico ed è di veloce preparazione, sazia, ma è leggera e senza aggiunta di psta o di riso. Ecco gli ingredienti:
400 g di ceci lessati
30 g di funghi secchi
4 pomodori belli maturi
1 cipolla, uno spicchio d'aglio, 1 costa di sedano
2 cucchiai d'olio
400 g di bietole pulite
sale, pepe, peperoncino
Per prima cosa bisogna mettere a bagno i funghi in acqua tiepida per una trentina di minuti. La cipolla, l'aglio e la costa di sedano vanno tritati finemente e aggiunti all'olio a rosolare in una casseruola. I pomodori devono essere spelati, privati dei semi ,tagliati a tocchettini e quindi aggiunti anche loro agli aromi . Il sugo deve restringersi un poco e quindi è pronto ad accogliere anche i funghi tritati grossolanamente.A questo punto si aggiungono anche le bietole tagliate a listerelle sottili e si fa stufare il tutto per qualche minuto aggiustando naturalmente di sale ed aggiungendo eventualmemte del peperoncino secondo i gusti personali.
In ultimo si aggiungono i ceci e dell'acqua, non troppa, la zuppa deve rimanere abbastanza densa, si dà una bella mescolata e si lascia cuocere per 10-15 min.
Si serve bella calda, cosparsa a piacere da prezzemolo tritato e da un giro d'olio.
La cucina ligure è fantastica per i vegetariani ricca com'è di preparazioni a base di verdure ed erbette profumate, i prodotti dell'orto si mescolano con sapienza a quelli dei boschi e dei monti che scendono al mare e spessissimo quindi, troviamo i funghi impiegati sia secchi che freschi.
Questa zuppa ha un sapore fantastico ed è di veloce preparazione, sazia, ma è leggera e senza aggiunta di psta o di riso. Ecco gli ingredienti:
400 g di ceci lessati
30 g di funghi secchi
4 pomodori belli maturi
1 cipolla, uno spicchio d'aglio, 1 costa di sedano
2 cucchiai d'olio
400 g di bietole pulite
sale, pepe, peperoncino
Per prima cosa bisogna mettere a bagno i funghi in acqua tiepida per una trentina di minuti. La cipolla, l'aglio e la costa di sedano vanno tritati finemente e aggiunti all'olio a rosolare in una casseruola. I pomodori devono essere spelati, privati dei semi ,tagliati a tocchettini e quindi aggiunti anche loro agli aromi . Il sugo deve restringersi un poco e quindi è pronto ad accogliere anche i funghi tritati grossolanamente.A questo punto si aggiungono anche le bietole tagliate a listerelle sottili e si fa stufare il tutto per qualche minuto aggiustando naturalmente di sale ed aggiungendo eventualmemte del peperoncino secondo i gusti personali.
In ultimo si aggiungono i ceci e dell'acqua, non troppa, la zuppa deve rimanere abbastanza densa, si dà una bella mescolata e si lascia cuocere per 10-15 min.
Si serve bella calda, cosparsa a piacere da prezzemolo tritato e da un giro d'olio.
29 settembre 2010
La bambina che salvava i libri
La storia di una bambina tedesca durante la seconda guerra mondiale in un paesino vicino a Monaco di Baviera. Detto così suona abbastanza banale ed invece questo libro è molto bello e particolare, pervaso da un'atmosfera un po' sognante.
E' la storia di Liesel e del suo mondo raccontata dalla Morte, una Morte malinconica, sempre molto affacendata, ma anche spesso compassionevole.
Liesel è una ragazzina di undici anni data in affidamento ad una coppia di mezza età, un imbianchino con poco lavoro perché non ha mai preso la tessera del partito e una scorbutica casalinga che lava e stira per le famiglie abbienti del paese. Poi ci sono i bambini che abitano nella strada e con cui Liesel gioca a pallone e va a scuola, fra tutti Rudy, un monello con i capelli giallo limone. Sullo sfondo, un paesino e la Seconda Guerra Mondiale. E naturalmente, man mano che la storia procede, altri personaggi e altri luoghi.
La piccola ed esile Liesel è struggente per la sua pervicacia e la sua sensibilità, ma anche il personaggio di Max, nascosto nella cantina degli Hubermann è ben delineato. L'autore ha inserito nel romanzo i due racconti del giovane ebreo ed i disegni che li accompagnano.
Durante la lettura, la voce narrante fa dei balzi temporali e spesso anche delle anticipazioni sui destini dei vari personaggi, ma d'altronde nessuno meglio di lei ha dimestichezza con quelli che sono gli esiti finali delle scelte che facciamo quotidianamente.
Devo dire che mi è piaciuto, l'ho trovato originale ed anche ben scritto.
Markus Zusak - La bambina che salvava i libri
La piccola ed esile Liesel è struggente per la sua pervicacia e la sua sensibilità, ma anche il personaggio di Max, nascosto nella cantina degli Hubermann è ben delineato. L'autore ha inserito nel romanzo i due racconti del giovane ebreo ed i disegni che li accompagnano.
Durante la lettura, la voce narrante fa dei balzi temporali e spesso anche delle anticipazioni sui destini dei vari personaggi, ma d'altronde nessuno meglio di lei ha dimestichezza con quelli che sono gli esiti finali delle scelte che facciamo quotidianamente.
Devo dire che mi è piaciuto, l'ho trovato originale ed anche ben scritto.
Markus Zusak - La bambina che salvava i libri
23 settembre 2010
Sformato di zucca
Per festeggiare l'arrivo dell'autunno niente di meglio di una ricettina a base di zucca!
Per 4 persone:
350 g di polpa di zucca gialla
200 g di champignon
250 g di ricotta, pangrattato
4 uova, 1 scalogno
40 g di parmigiano grattugiato
40 g di farina
qualche stelo di erba cipollina
noce moscata, burro
olio evo, sale, pepe
Tagliare la zucca a fettine e cuocerla in forno già caldoa 200° per 20'. Pulire i funghi ed effettarli, quindi farli cuocere velocemente con lo scalogno tritato e rosolato in padella con il burro e 2 cucchiai d'olio.
Per 4 persone:
350 g di polpa di zucca gialla
200 g di champignon
250 g di ricotta, pangrattato
4 uova, 1 scalogno
40 g di parmigiano grattugiato
40 g di farina
qualche stelo di erba cipollina
noce moscata, burro
olio evo, sale, pepe
Tagliare la zucca a fettine e cuocerla in forno già caldoa 200° per 20'. Pulire i funghi ed effettarli, quindi farli cuocere velocemente con lo scalogno tritato e rosolato in padella con il burro e 2 cucchiai d'olio.
Salare , pepare e profumare a fine cottura con un cucchiaio di erba cipollina tagliuzzata.
Frullare la zucca con la ricotta, la farina, le uova, 2 cucchiai di pangrattato, un pizzico di noce moscata, il sale ed il pepe.
Aggiungere al composto i funghi e versare il tutto in uno stampo rotondo e coprire con un foglio di alluminio. Cuocere a bagnomaria nel forno già caldo a 190° per circa 45'.
Sformare su un piatto da portata e servire accompagnato eventualmente da un'insalatina di rucola che con il suo sapore deciso contrasta decisamente con quello morbido e dolce della zucca.
Buon appetito!
21 settembre 2010
Rosa's sleeveless cardi
Si avvicina il momento di incontrare Emma Fassio e di imparare qualcosa di più sulla tecnica dei ferri circolari. Per portarmi avanti con il lavoro, ho provato a fare uno dei suoi free pattern, il Rosa's, scegliendo un filato un po' diverso dal suo. Il mio ha una percentuale di mohair che lo rende leggero come una piuma, ma che purtroppo nasconde un po' il motivo traforato che segna le spalle ed i fianchi.
Montare le maglie sui miei rigidi circolari è stato un po' difficoltoso così come i primi giri, poi però il lavoro ha preso il via, il procedimento è diventato chiaro ed io mi sono divertita tantissimo!
E' un modello che si lavora molto velocemente e che si può adattare alla propria taglia praticamente in corso d'opera. Nel mio caso l'ho fatto un po' più lungo, forse sono più alta di Emma!
Alla fine il risultato mi è piaciuto, ieri sera durante una riunione con le amiche del
l" operazione coperta" l'ho fatto provare a MariaCristina e le stava talmente bene che non ho potuto fare a meno di lasciarglielo...
Montare le maglie sui miei rigidi circolari è stato un po' difficoltoso così come i primi giri, poi però il lavoro ha preso il via, il procedimento è diventato chiaro ed io mi sono divertita tantissimo!
E' un modello che si lavora molto velocemente e che si può adattare alla propria taglia praticamente in corso d'opera. Nel mio caso l'ho fatto un po' più lungo, forse sono più alta di Emma!
Alla fine il risultato mi è piaciuto, ieri sera durante una riunione con le amiche del
l" operazione coperta" l'ho fatto provare a MariaCristina e le stava talmente bene che non ho potuto fare a meno di lasciarglielo...
18 settembre 2010
SAL Eté
Questo lavoro inaugura la sezione Fili!
L'ho ricamato durante le vacanze e naturalmente lo schema ha l'inconfondibile stile di Solo.Brode che crea schemi circolari e molto personali. Come si può facilmente vedere non è solo punto croce, ci sono dei punti o meglio dei motivi molto originali spesso lavorati su un solo filo di trama tanto per tenere in allenamento la vista...
Il blog di questa creatrice francese vale una visita, ci sono molti schemi scaricabili e free e ricamarli è veramente divertente.
Il gusto francese per queste piccole cose... si sa, è unico!
L'ho ricamato durante le vacanze e naturalmente lo schema ha l'inconfondibile stile di Solo.Brode che crea schemi circolari e molto personali. Come si può facilmente vedere non è solo punto croce, ci sono dei punti o meglio dei motivi molto originali spesso lavorati su un solo filo di trama tanto per tenere in allenamento la vista...
Il blog di questa creatrice francese vale una visita, ci sono molti schemi scaricabili e free e ricamarli è veramente divertente.
Il gusto francese per queste piccole cose... si sa, è unico!
16 settembre 2010
Manualmente torna a Torino!
Anche quest'anno torna Manualmente e devo dire che per noi, orfane del Salon du Savoir Faire che oramai si tiene solo più a Parigi, questa è una discreta consolazione.
Dico discreta perchè purtroppo non si avvicina neanche lontanamente alla ricchezza del parente d'Oltralpe, ma tantè!
Lo aspetto tutto l'anno in ogni caso, specialmente per acquistare i lini da ricamo e gli accessori per la maglia così difficili da trovare a Torino. Quest'anno però sono più impaziente del solito perchè avrò finalmente l'occasione di conoscere Emma Fassio e di seguire i suoi due corsi.
Emma è una fantastica ed instancabile knitter, farebbe venir voglia di far la calzetta a chiunque, per me è un vero modello da seguire, una continua fonte di ispirazione!
In questi giorni sto knittando un suo modello e devo dire che mi diverto molto, appena lo finisco ve lo faccio vedere!
Dico discreta perchè purtroppo non si avvicina neanche lontanamente alla ricchezza del parente d'Oltralpe, ma tantè!
Lo aspetto tutto l'anno in ogni caso, specialmente per acquistare i lini da ricamo e gli accessori per la maglia così difficili da trovare a Torino. Quest'anno però sono più impaziente del solito perchè avrò finalmente l'occasione di conoscere Emma Fassio e di seguire i suoi due corsi.
Emma è una fantastica ed instancabile knitter, farebbe venir voglia di far la calzetta a chiunque, per me è un vero modello da seguire, una continua fonte di ispirazione!
In questi giorni sto knittando un suo modello e devo dire che mi diverto molto, appena lo finisco ve lo faccio vedere!
15 settembre 2010
Confettura di pesche
Ho ancora trovato delle fantastiche pesche questa mattina al mercato. Vengono da Canale d'Alba, una zona rinomata per la coltivazione di questo frutto così buono e versatile e quindi ho pensato di fare qualche barattolo di confettura.
La confettura di pesche viene molto utile durante l'inverno non solo la mattina sul pane tostato, ma anche come fondo per le torte di mele o gli strudel perchè ha un gusto delicato e non invasivo ed un colore tenue.
Come al solito le mie confetture prevedono solo zucchero di canna ed una cottura breve!
1 kg di pesche sode e mature
500 g zucchero di canna
succo di 1 limone
Pelare le pesche ( per fare più in fretta immergerle per qualche minuto nell'acqua bollente) e farle a tocchetti. Metterle in una pentola a bordi alti preferibilmente di rame, aggiungere mescolando lo zucchero ed il succo di limone.
Portare velocemente ad ebollizione, schiumare, rigirare di tanto in tanto e mantenere una cottura vivace. Normalmente dopo un quarto d'ora la confettura ha raggiunto la temperatura necessaria e, lasciata cadere dal cucchiaio, fila.
A questo punto è pronta ad essere imbarattolata in vasetti puliti e precedentemente scaldati nel forno a 100°.
L'operazione di invaso deve essere veloce, la confettura calda deve essere versata nei barattoli belli caldi anche loro e poi si chiude subito.
I vasetti di confettura devono essere lasciati fermi a raffreddare completamente, poi si potranno riporre in un luogo asciutto e riparato dalla luce.
Ottima!
La confettura di pesche viene molto utile durante l'inverno non solo la mattina sul pane tostato, ma anche come fondo per le torte di mele o gli strudel perchè ha un gusto delicato e non invasivo ed un colore tenue.
Come al solito le mie confetture prevedono solo zucchero di canna ed una cottura breve!
1 kg di pesche sode e mature
500 g zucchero di canna
succo di 1 limone
Pelare le pesche ( per fare più in fretta immergerle per qualche minuto nell'acqua bollente) e farle a tocchetti. Metterle in una pentola a bordi alti preferibilmente di rame, aggiungere mescolando lo zucchero ed il succo di limone.
Portare velocemente ad ebollizione, schiumare, rigirare di tanto in tanto e mantenere una cottura vivace. Normalmente dopo un quarto d'ora la confettura ha raggiunto la temperatura necessaria e, lasciata cadere dal cucchiaio, fila.
A questo punto è pronta ad essere imbarattolata in vasetti puliti e precedentemente scaldati nel forno a 100°.
L'operazione di invaso deve essere veloce, la confettura calda deve essere versata nei barattoli belli caldi anche loro e poi si chiude subito.
I vasetti di confettura devono essere lasciati fermi a raffreddare completamente, poi si potranno riporre in un luogo asciutto e riparato dalla luce.
Ottima!
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